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Il Gran Ducato della Stratosfera

 

Il bislacco nome Dukes Of Stratosphear finisce inizialmente al ballottaggio con XTC per sostituire l’ormai vetusta sigla di Helium Kidz, nel 1975: ne uscirà perdente, come sappiamo, ma continuerà a ronzare per la testa di Andy Partridge, in parallelo all’idea di realizzare un disco di parodie psichedeliche, manifestatasi per la prima volta nel 1978, e blandamente proposta ad un Dave Gregory non ancora entrato in organico ma apprezzato per le camaleontiche capacità musicali. Le due cose si sovrappongono nel 1984, quando, ottenuto un finanziamento dalla Virgin, Partridge convoca John Leckie (entrambi sono stati licenziati come produttori dalla cantante Mary Margaret O’Hara ancor prima che venga suonata una nota, causa “cattive vibrazioni”, e si trovano così ad avere un paio di settimane libere), Moulding, Dave Gregory e il fratello di quest’ultimo, Ian, batterista, e porta tutti in studio.

I patti sono chiari: i brani registrati dovranno sembrare oscuri inediti del biennio 1967-68 e per ognuno di essi non si dovranno incidere più di un paio di take, pena l’esclusione della scaletta. Ognuno si sceglie uno pseudonimo in sintonia col progetto: Partridge è Sir John Johns (in onore di Jon Jon’zz, super-eroe marziano della DC Comics), Moulding è The Red Curtain, doppio omaggio alle sue supposte simpatie politiche e al suo taglio di capelli, Dave Gregory è uno spassosamente pomposo Lord Cornelius Plum, suo fratello diventa E.I.E.I. Owen. Pure John Leckie sta al gioco, ribattezzandosi Anand Nagara: inevitabile concessione, visto lo spirito del progetto, allo spiritualismo da pellegrinaggio in India. Nelle due settimane vengono registrate sei canzoni, che usciranno, non è un caso, il primo aprile del 1985.

Il titolo del mini è 25 O’Clock, e, nonostante venga mantenuto il velo di mistero intorno agli autori, il segreto ha vita brevissima. Poco male: il disco supererà inaspettatamente le vendite del precedente The Big Express degli XTC, e la ragione del successo è probabilmente nella qualità dei brani… che sono, sì, pezzi parodistici, quasi inquietanti nel rimescolare le carte dell’immaginario psichedelico, sorta di collage di frammenti di dischi di Pink Floyd, Beatles, Move, Tomorrow, Troggs, Rolling Stones e Kinks miracolosamente ricomposti attraverso l’uso di una strumentazione e di una effettistica (riverberi, echi, fuzz, chitarre incisive incise al rovescio, organi Farfisa, sitar, tablas) maniacalmente fedele ai suoni originali, ma anche – è il caso della title track o di The Mole From The Ministry, omaggio ai misteriosi The Moles, autori sul finire dei Sessanta di un fantomatico album perduto che inizialmente si pensa essere opera dei Beatles e che si scoprirà invece essere un riuscito scherzo di Simon Dupree dei Big Sound – fenomenali inni pop che rivaleggiano con le composizioni dei dischi maggiori.
Dice Colin Moulding: “Mi misi al lavoro sul progetto dei Dukes ma devo ammettere che all’inizio non comprendevo appieno quello che si stesse cercando di ottenere. Però mi lasciai catturare dalla suggestione e le cose progredirono. La cosa più bella dei Dukes Of Stratosphear era l’assenza di pressioni, e questo spirito spensierato aleggia sulle loro registrazioni in un modo che non era possibile rilevare negli XTC, almeno non da English Settlement in poi. Andy non voleva incidere le canzoni degli XTC nello stesso modo, meno rifinito e controllato, cosa che in un certo senso fu un peccato: credo che così facendo si sia rimossa un po’ di anima dai nostri dischi. Fu anche molto divertente tornare a lavorare con John Leckie. Quando lo incontrai, alcuni anni fa, mi disse che i Dukes Of Stratosphear gli avevano procurato molto lavoro, tante giovani band che avevano sentito il disco vollero collaborare con lui”.

Visto l’inaspettato successo, nel 1987 il quintetto rientra in studio per dare un seguito a 25 O’Clock: questa volta ne esce un 33 giri intero, Psonic Psunspots [sic], appena più rifinito nei suoni senza però perdere il legame con il fratello minore, e se possibile ancora più solido nella scrittura. La cristallina Vanishing Girl è uno dei brani migliori di Moulding, che evidentemente ci ha preso gusto, Collideascope è il gemello separato alla nascita della beatlesiana I’m Only Sleeping, Brainiac Daughter è probabilmente il più riuscito falso di Paul McCartney mai concepito, You’re A Good Man Albert Brown la canzone da pub definitiva, The Affiliated una fantastica premonizione  di certo easy listening riportato in vita dieci anni dopo dalla cocktail generation, Pale And Precious è praticamente una outtake da Pet Sounds.

L’ennesimo successo viene festeggiato con la pubblicazione di Chips From The Chocolate Fireball, raccolta dei due lavori dei Duchi, che subito dopo vengono risucchiati dal varco spazio-temporale dal quale erano misteriosamente apparsi due anni prima. Riapparendo lo scorso anno con due brani, Vanishing Girl e 25 O’Clock, sul cofanetto antologico Children Of Nuggets: Original Artyfacts From The Second Psychedelic Era 1976-1995, quarto capitolo della leggendaria serie. Due brani che non avrebbero sfigurato affatto sui precedenti Nuggets, essendo un esempio di fanta-archeologia musicale difficilmente replicabile.

 

 

 

 

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