A pochi mesi dall'uscita di White Music, in Virgin pensano bene di
battere il ferro finché è caldo, e così spediscono nuovamente il gruppo
in studio, sempre ad Abbey Road, affidandolo ancora a Leckie. Il
quartetto si appresta a registrare animato dalle migliori
intenzioni, con l'intento di trasformare le cacofonie verbali
dell'esordio in qualcosa di più solido e meditato. "Volevamo che le
canzoni affrontassero un argomento", dice Andy, "non che fossero come
una pistola caricata con un sacco di parole onomatopeiche per spararle
in giro a caso, com'era stato fino ad allora. La mia scrittura si stava
sviluppando in pubblico, non poteva farlo in privato, e mi resi conto
molto in fretta che i brani dovevano parlare di qualcosa, delle mie
osservazioni, della mia vita. Una strada che porta all'egoismo, ma è
l'egoismo il motore della grande arte, può rendere una persona pessima
ma un artista efficace". Per consentire alla band di concentrarsi
sull'obiettivo, i discografici decidono di affittare un appartamento a
Londra, Belsize Park per l'esattezza. Nonostante consenta a Partridge di
realizzare una delle sue fantasie adolescenziali sull'essere in una
rock band, la decisione si rivela un mezzo disastro. "Vivevamo tutti
insieme, proprio come i Monkees o i Beatles. Era orribile.
Avremmo potuto ucciderci a vicenda. Barry scriveva canzoni per la prima
volta, Colin ne stava componendo sempre di più, io cercavo di continuare
ad essere il capitano della nave e c'era molta nervosismo. Credevo che
Barry volesse portarci in una direzione troppo normale. Probabilmente
stavo solo cercando di essere egoista, ma ormai dovevo comunque lottare
per farmi sentire". Le tensioni più evidenti si vengono a creare proprio
tra il tastierista e il chitarrista, come conferma Moulding:
"Barry aveva iniziato a scrivere, e aveva accumulato parecchie canzoni,
quattro o cinque delle quali vennero registrate durante le session. Il
problema arrivò quando si dovette decidere quali pezzi includere. Andy
ed io ne avevamo scritti pochi fino a quel momento, era un bel dilemma.
Il mio stile era in un momento di transizione; anche Andy cercava una sua
direzione e probabilmente pensava che gli input di Barry avrebbero
complicato le cose, tanto da convincere la Virgin a togliergli spazio,
come in effetti poi accadde. Il corso degli eventi, comprensibilmente,
ferì Barry, e i suoi rapporti con Andy si incrinarono molto rapidamente.
Incominciarono a sparare a zero l'uno sull'altro, anche a mezzo stampa, e
ci furono litigate piuttosto spiacevoli nel corso del tour autunnale.
Condivisi la stanza d'albergo con Barry in quel periodo, e così seppi
che avremmo perso molto presto un componente della band". In questo
clima piuttosto movimentato, gli XTC accarezzano l'idea di essere
prodotti da Brian Eno, il cui Before And After Science è diventato la
colonna sonora delle trasferte in furgone. "Brian venne a un nostro
concerto a Londra, credo fosse stato molto colpito dalla novità della
nostra musica.
A noi piacevano i suoi dischi solistici, leggemmo una intervista in cui
diceva che eravamo l'unica band alla quale avrebbe voluto unirsi per salire su un palco da quando
aveva lasciato i Roxy Music.
Eravamo lusingati, così pensammo di chiedergli di produrre Go 2. Lo incontrammo e ci disse che non avevamo bisogno
di lui visto che avevamo già abbastanza idee da soli. Credo sarebbe
stato disastroso lavorarci, perché l'idea che mi sono fatto è che gli
piacciano i gruppi che improvvisano, ai quali fa ripetere parti delle
improvvisazioni trasformandole in canzoni. Noi costruiamo e pianifichiamo
tutto dall'inizio. Immagino sarebbe stato un pessimo matrimonio".
Opinione confermata da Colin: "Si parlò di Eno ma in un certo senso sono
felice che non fosse presente ai nostri litigi. L'influenza
pacificatrice di John Leckie ha tratto il meglio da una pessima
situazione". Viene anche inciso un nuovo singolo, Are You Receiving Me?,
ma in Virgin non sono ancora una volta soddisfatti del lavoro del
produttore e così lo fanno reincidere ai Manor Studios, con la
produzione di Martin Rushent, già in console con gli Stranglers. Lunico
punto sul quale il quartetto si trova d'accordo, a quel punto, è la
veste grafica da dare all'album, ad opera dello storico studio
Hipgnosis. Una copertina con una scritta fitta su sfondo nero che recita
"Questa è la copertina di un disco. Questa scritta è il design della
copertina. Il design serve ad aiutare a vendere il disco...", e via
argomentando: una divertente trovata metacomunicativa che era stata
rifiutata da tutti coloro ai quali era stata proposta, e che i Nostri,
da buoni zimbelli (ricordiamoci la storia della città-barzelletta), non
potevano che abbracciare con entusiasmo. Sul retro, una surreale mappa,
la "Moulding's Street Plan of Swindon", con una legenda personalizzata a
cura del bassista.
Quanto ai contenuti, sia Partridge ("Credo che si riesca a percepire il
gruppo mentre cade delicatamente a pezzi ascoltando questo disco") che Moulding
("Ci accapigliavamo come cani e gatti. È ovvio che si senta il
risultato di tale clima. Tra i nostri dischi è quello che mi piace di
meno") sono d'accordo sulla debolezza del lavoro, anche se il primo
ammette di essersi divertito in studio di registrazione, avvicinandosi a
una pratica molto artigianale e personalizzata del dub e dando il via
quindi ad una serie di esperimenti che vedranno la luce successivamente.
Primo risultato di tale approccio creativo è l'ep Go +, allegato alla
tiratura iniziale di Go2, contenente elaborazioni dub dei brani che John
Peel trasmetterà spesso e volentieri preferendole agli originali. "Poiché non sapevo come funzionasse lo studio, ne
restai affascinato quando ci entrai la prima volta per White Music. Ero
colpito dal modo in cui venivano realizzati i dischi dub, mi chiedevo
quale fosse il segreto. Sposti la musica da un canale all'altro,
aggiungi del riverbero e dell'eco con il mixer. Non conoscevo tutte
queste cose, e scopertole mi dissi: 'Voglio assolutamente farlo anch'io, voglio
smontare la nostra musica' Mi divertii parecchio con Go +. Mi piaceva
l'idea di prendere le nostre canzoni, costruite come piccoli orologi
perfettamente funzionanti, e sezionarle, creando qualcosa di nuovo".
Dopo la pubblicazione del disco, il gruppo è momentaneamente disgregato.
Alcuni dei concerti previsti nel nostro paese per la promozione
dell'album vengono cancellati a causa dell'assassinio di Aldo Moro, e i
quattro trascorrono una settimana di vacanza forzata sulla Riviera
Ligure, a Spotorno ("Una specie di Swindon by the sea", secondo Partridge).
Con l'abbandono di Andrews ormai ufficializzato, il futuro del gruppo è
piuttosto incerto. Ma, tra una data e l'altra del tour autunnale, il
chitarrista ha avuto la buona idea di telefonare a un vecchio amico,
altro swindoniano doc, per chiedergli di entrare in organico: si chiama
Dave Gregory, è un chitarrista esperto e funambolico e fin dalla prima
adolescenza è considerato una specie di gloria locale, visto che ha
suonato in una miriade di band di Swindon. "Dave era un musicista
completamente diverso, lo conoscevo da anni perché prima di avere una
chitarra già andavo a vederlo suonare.
Era un chitarrista fantastico già a quindici anni, era bravo come
Hendrix. Quando Barry se ne andò credo di essere entrato un po' in
panico. Non volevo più un tastierista, perché qualsiasi tastierista non
avrebbe retto il paragone con lui. Pensai allora che dovessimo
rivolgerci a qualcuno che conoscevamo, i rapporti forse sarebbero stati
più facili con un amico. Dave era più vicino alla figura del gentiluomo
inglese, la chitarra per lui era uno splendido pezzo di mobilia. Il suo
modo di suonare era probabilmente più legato all'epoca vittoriana che al
tardo ventesimo secolo". "Credo che Andy fosse alla ricerca di un
rimpiazzo che non gli desse nessun tipo di problema", dice Moulding,
"qualcuno che si sarebbe schierato dalla sua parte se mai si fosse
arrivati ai voti. Dave era un musicista che tutti conoscevamo, e la sua
competenza era indiscutibile. L'unico dubbio era se fosse il caso di rimpiazzare il suono unico dell'organo di Barry
con le solite vecchie
chitarre. Fino ad allora quell'organo era stato il suono XTC.
Fortunatamente le canzoni che scrivemmo di lì in poi erano abbastanza
forti e non ci furono tutti i problemi che avevamo immaginato potessero
saltar fuori. In un certo senso, da lì in poi diventammo una nuova band".
Più sicura dei propri mezzi, la coppia di autori deciderà di scommettere
sul nuovo innesto, che si occuperà delle rifiniture e di un prezioso
lavoro dietro le quinte. Una nuova fase è ai blocchi di partenza.
"Era il momento giusto per accogliere Dave nel gruppo, perché il
songwriting di Colin e il mio
erano migliorati. Eravamo diventati più bravi a scrivere i pezzi e
avevamo bisogno di una maggiore stabilità musicale. Eravamo passati
attraverso la nostra fase più sperimentale e ora avevamo bisogno di
qualcuno con una maggiore conoscenza della materia musicale. L'ingresso
di Dave fu uno splendido esempio di sincronismo casuale". Tra una
data e
l'altra, i Nostri rientrano in studio per testare
il nuovo assetto: gli XTC mk 2 dovranno sviluppare nei piani di Partridge,
l'anima più ritmica del
progetto. "lo avrei sempre voluto essere un batterista, mio padre
suonava la batteria a livello amatoriale, e la lasciava montata nella
mia stanza. lo mi mettevo a suonarla molto piano, per non disturbare i
vicini. Siccome ero un chitarrista autodidatta, la melodia, a differenza
del ritmo, non era il mio
forte. La mia conversazione musicale era molto più facile con il
batterista".
Per assecondare questa visione viene reclutato Steve Lillywhite, reduce
dalle registrazioni di The
Scream di Siouxsie And The Banshees, disco il cui suono ha favorevolmente
impressionato Partridge. "Scegliemmo Steve perché volevamo che la batteria
fosse più violenta, che avesse più impatto. E John Leckie non possedeva
questa abilità: era un meraviglioso produttore ma era più interessato agli
aspetti musicali, mentre io mi stavo appassionando alla violenza
percussiva. Con Siouxsie, Lillywhite aveva inventato un suono che mi
piaceva molto, vicino alla mia idea. Portò con sé Hugh Padgham e fu
perfetto. Lavorammo in un nuovo studio, il Townhouse, dove avevano una
stanza con le pareti di pietra per la batteria, che per la prima volta
suonava davvero come la volevo. Fu un ulteriore passo nella nostra
evoluzione sonica".
Un periodo di energico assestamento e di ottimismo,
anche nelle parole di Moulding: "Sembrammo presi da un nuovo impeto.
Avevamo un buon gruzzolo di canzoni entusiasmanti che secondo noi e la Virgin avrebbero potuto essere hit. Steve
Lillywhite, la cui carriera stava
appena iniziando a decollare, venne reclutato dalla Virgin proprio per
aiutarci a centrare un successo. Era l'inizio di quel 'big drum sound' che
Steve e l'ingegnere del suono della Virgin, Hugh Padgham finirono per
sfruttare al meglio sui dischi di Peter Gabriel e di altri. Questo, insieme
alle chitarre scheletriche, costituì il nostro nuovo suono. Da un punto
di vista ritmico era sempre qualcosa di forte, ma l'ingrediente aggiunto
ora sembrava consistere in una maggiore presenza di linee vocali
melodiche". Drums And Wires ("Mi piaceva l'idea di esserci ridotti ai
minimi termini, batteria e fili elettrici", dice Andy) è il titolo
dell'album, contenente brani di una essenzialità ben rispecchiata
dall'immagine stilizzata della copertina. Non sappiamo se davvero
Lillywhite fosse stato ingaggiato con l'esplicito intento di ottenere un
hit. Resta il fatto che il pezzo forte esce fuori, eccome: Making Plans
For Nigel, scritta da Colin, è indiscutibilmente un brano simbolo di quel
1979 che vide l'ascesa al potere di Margaret Thatcher; racconta di uno
spaurito Nigel, ragazzo represso a cui i genitori hanno pianificato un
futuro nella British Steel, azienda siderurgica statale. "Quello è Colin
che mette il dito sul bottone al momento giusto. La British Steel era in
declino, una compagnia reputata priva di futuro. C'era anche l'idea dei genitori dominanti che spingono il figlio a un lavoro che non gli
interessa. Quando Colin portò in studio la
canzone per la prima volta sembrava quasi un pezzo folk, con accordi
strimpellati sulla chitarra acustica. Non aveva nulla del suono XTC. La
facemmo a pezzi e la ricostruimmo, facendo saltare fuori tamburi voodoo
e chitarre appuntite dal suono fantascientifico. Naturalmente, ero molto
geloso del fatto che l'avesse scritta Colin". Il quale non si aspetta
affatto che un pezzo nelle cui potenzialità non crede inizialmente molto
neppure lui, possa diventare "epocale": "Quando scrissi Nigel, pensai
che avrebbe potuto finire sulla seconda facciata dell'album. Solo quando
la Virgin sentì il demo iniziò a ottenere determinate attenzioni. La
band non sembrò crederci più di tanto, per cui penso fossimo tutti un po' sorpresi dall'accoglienza che ebbe
nel vasto mondo là fuori.
Ricordo che un sindacalista della British Steel mi telefonò per parecchi
mesi dopo l'uscita, chiedendomi di unirmi alla loro causa. Ovviamente
dovetti dirgli gentilmente che la canzone parlava di un giovane inglese
assai represso e non delle condizioni dei lavoratori alla British Steel.
Ma per me cosa più intrigante resta il modo in cui finì per entrare a
far parte dell'immaginario della nazione, con il nome Nigel che, in
determinati contesti, sembra essere inscindibile dalla canzone". Il
brano, che media una insistita percussività con un impianto melodico
efficace e asciutto, convince i
discografici delle potenzialità autoriali di Moulding. "Credo che in Virgin si fossero resi conto che Colin stava iniziando a comporre
canzoni:
adesso avevano un piacente frontman da spingere, non un folle idiota con
gli occhiali che scriveva musica troppo strana".
Sospinta dal successo del singolo, la band parte per un tour che tocca
Oceania e Giappone, e Partridge incomincia a manifestare una certa
insofferenza per la vita on the road. Di ritorno in Gran Bretagna nella
seconda metà dell'anno, viene registrato Take Away - Lure Of The Savage,
attribuito a Mr. Partridge, continuazione degli esperimenti di Go + ("Una sorta di album dub con
una voce recitante, una specie di dub poetry"). All'alba del 1980 esce
un nuovo singolo a firma Partridge, Wait Till Your Boat Goes Down, pezzo
di ampio respiro - una novità per gli standard del gruppo - con ritmo
ciondolante, registrato da Phil Wainman, produttore di Sweet e Bay City
Rollers.
L'autore è convinto che abbia grande potenziale commerciale, spingendosi
a dichiarare che si tratta della sua Hey Jude. "Ora mi rendo conto che
dovevo essere pazzo a pensarlo, forse la mia idea di pop era un po'
fuori dai parametri comuni del pubblico. Se avessi avuto più tempo le
avrei fornito un ritmo più incisivo e l'avrei accorciata.
Ma credo che mi avesse eccitato, all'epoca, l'idea di lavorare con la
melodia, che per me era materia nuova. Una sorta di altro risveglio".
Ecco come si spiega Moulding il flop: "Dopo il successo di Nigel la
Virgin aveva assaggiato il sapore del sangue e la caccia al successore
era inevitabile. Sfortunatamente, con il management che continuava a
farci andare in tour e il bisogno di ritagliarsi un po' di tempo per
scrivere, il seguito non fu pronto per la pubblicazione fino all'anno
successivo, troppo tardi per permetterci di sfruttare il momento e
finire in classifica come avremmo potuto fare.
Wait Till Your Boat Goes Down avrebbe avuto molte più possibilità se
fosse stato realizzato prima. E poi, forse, avevamo osato troppo". Non
c'è comunque tempo per accusare il colpo: il quartetto è pronto per
rientrare in studio e perfezionare l'intesa con Lillywhite e Padgham.
Black Sea segna una svolta, la ricerca melodica di cui parla Partridge a
proposito di Wait Till Your Boat Goes Down trova compimento, ancora
mediata dall'aggressività percussiva di fondo, in una raccolta di
canzoni scritte in un paio di settimane
di pausa da un tour che non conosce sosta e visita a lungo gli Stati
Uniti. Partridge fa la parte del leone, suscitando qualche malumore in
Moulding (che poco dopo l'uscita del disco pubblica il singolo Too Many
Cooks In The Kitchen dietro la sigla The Colonel, accompagnato da
Chambers e da altri musicisti) ed escludendo parzialmente
Gregory, al quale viene attribuito comunque il merito di aver fatto
riscoprire ai suoi compagni la musica psichedelica che tanto aveva
contribuito a formarli. Arrivati a questo punto, la macchina
concertistica degli XTC, lanciata a ritmi sempre meno sostenibili, sta
per subire un brusco, e per molto versi provvidenziale, stop.
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