COLONELS, KINGS, DUKES AND JESTICLES

 

Si suppone che questo libro debba svelare fatti segreti, ma smascherare la realtà degli alter ego schizoidi degli XTC è come stappare una bottiglia di vino d'annata - una volta aperta, così, esposta all'aria, i suoi segreti si rivelano e decadono in pochi attimi. Potrebbe essere molto più divertente dire che I Tre Re Magi erano dei re del Medio Oriente, e che hanno incassato 2000 anni di gloria producendo un disco di Natale. Potrebbe essere preferibile scoprire che il Colonnello era un tale soldato errante delle Guardie Reali che voleva essere una pop star e che per questa ragione è stato  espulso dal reggimento. Potrebbe essere grande descrivere i Duchi della Stratosfera come quattro ricchi e smidollati prodotti di Eton e Cambridge, figli di scudieri reali (escluso E.I.E.I Owen, discendente illegittimo di qualche colono gentiluomo con conoscenze altolocate), rintanati con il loro guru sulle colline gallesi. Forse dovrebbe essere meglio non descrivere Gianni Scherzi e i Suoi Sesticoli per nulla! Ma la verità verrà fuori.

Tutti questi progetti, questi personaggi, sono solo degli alter ego per un XTC che ha bisogno di una piccola iniezione di frivolezza - un pezzetto di risata!

 

 

THE COLONEL (1980)

The Colonel  per Colin, molto irritato dal fatto di non aver potuto dare un più marcato contributo a Black Sea, è un piccolo diversivo. "Non avevamo avuto molto tempo per scrivere Black Sea, e alla Virgin volevano subito un seguito di 'Nigel'. Mi sentii sotto pressione, mentre Andy mordeva il freno per ristabilire l'equilibrio provando che avrebbe potuto scrivere un successo da classifica. Ero scocciato che mi venisse fatta fretta e volli fare qualcosa di divertente con un gruppo diverso, e con delle coriste".

Alla Virgin sono felici di supportarlo. Colin ha deposto l'uovo d'oro sul disco precedente, forse potrebbe deporne un altro. Ma il  Colonnello risulterà essere meno gallina dalle uova d'oro di un tacchino. La squadra è buona. Mick Glossop fa da produttore e da ingegnere del suono, essendo disponibile, amabile e finanziariamente accessibile. Dalle agende di Mick e di Barry Andrews pizzicano una squadra di musicisti. L'unico degli XTC è Terry Chambers, attirato da qualche birra gratis. Andy e Dave non sono invitati perché Colin pensa che a loro la canzone non piacerà e che per questo lo tormenterebbero; "Mi avrebbero sbattuto fuori dalla stanza con le loro risate", dice. Il nome è una prosecuzione del tema di "Generals and Majors". "Pensai che avrebbe condotto dolcemente la gente a capire chi ne fosse l'autore, ma nessuno lo capì, e nessuno lo volle sapere, che se ne andassero aff...!".

 

 

“TOO MANY COOKS IN THE KITCHEN”

(Singolo, pubblicato come The Colonel)

Che ci sia un legame tra il titolo e i sentimenti di Colin riguardo al gruppo, lui non lo dice. Il Colonnello scrive le parole più o meno in studio e, come spesso succede con le canzoni di Colin, la melodia conduce ad una frase e la frase ispira le parole. "Aveva un suono diverso dagli XTC, sembrava più una specie di cosa che avrebbe potuto fare Jonathan King negli anni settanta sotto un nome tipo 'The Piglets' ". Infatti, se fosse stato pubblicato in quel periodo sarebbe potuto essere un successo. "Ma non lo fu e questo e tutto"

 

 

“I NEED PROTECTION”

(Lato B del singolo, pubblicato come The Colonel)

Adesso per il Colonnello questa canzone è solo una macchia sfocata. "Il significato delle parole non me lo ricordo ", dice rendendosi utile. "Ma era una canzone rifiutata durante le prove per Black Sea. Probabilmente c'è qualcosa di 'Supertuff' ". Il che è curioso, perché a Colin la "Supertuff" di Barry Andrews non piace per niente. Ma  nella canzone c'è sicuramente qualcosa di criminale, cosa che, senza dubbio, c'è in tutti noi.

 

 

THE THREE WISE MAN (1983)

Questa follia festosa è un'idea di Andy sebbene, ovviamente, i nomi li abbia rubati. Benché voglia scrivere una canzone di Natale, presume debba essere cantata dallo staff della Virgin. "C'erano un sacco di persone che si chiamavano Maria, e pensai potesse essere carino pubblicare un disco sotto il nome delle Vergini Marie. Alla Virgin non passano certo per gente che si tiene lontano dai casini, ma le Marie non erano interessate, probabilmente per ragioni di decenza comune". Quindi la registrano gli XTC, con David Lord come ingegnere del suono.

 

 

“THANKS FOR CHRISTMAS”

(Gaspare/Melchiorre/Baldassarre)
(Singolo, pubblicato come The Three Wise Man)

Scoprire che questa canzone è stata composta da Andy è come dire ad un bambino che Babbo Natale non esiste, soprattutto perché l'accredito ai tre autori implicherebbe l'unico lavoro composto assieme dal gruppo, ma l'ha composta lui e, dopo il rifiuto delle Marie della Virgin, gli XTC decidono di registrarla. "Forse pensarono che fosse blasfemo o qualcosa del genere", dice Andy, innocentemente. "Così dissi, 'Bene, allora la faremo noi' ". La registrano ai Crescent Studios ed Andy, alfine, non ne è imbarazzato. "Ma non volevamo che la prima impressione della gente verso di noi fosse una cosa marcatamente natalizia, così la pubblicammo sotto il nome dei Tre Re Magi". Proprio così, sul serio!

 

“COUNTDOWN TO CHRISTMAS”

(Gaspare/Melchiorre/Baldassarre)
(Lato B del singolo, pubblicato come The Three Wise Man)

Questa poeva essere un'opportunità per sfruttare al meglio David Lord, la Linn Drum e i Crescent Studios, ma il gioioso funk inglese di stampo ABC/Scritti Politti non è qualcosa che gli XTC faranno troppo spesso. In questo caso lo fanno, e dovrebbe essere abbastanza. La cosa più interessante di questo brano è una delle coriste, una certa Erica Wexler.

 

THE DUKES OF STRATOSPHEAR

25 O'CLOCK (1984)

 

Il nome dei Dukes of Stratosphear era già sulle labbra di Andy molto prima che esistano Sir John Johns, the Red Curtain, Lord Cornelius Plum e E.I.E.I. Owen. Nel 1975, quando il nome the Helium Kids era ormai considerato troppo "glam", necessitavano di qualcosa di vivace, di memorabile, qualcosa di CONTEMPORANEO! Un'idea era XTC e l'altra, per ragioni che conosce solo Andy, era Dukes of Stratosphear. Non avessero scelto XTC, questo libro potrebbe non essere mai stato scritto. Per il momento, grazie alla provvidenza, accantonarono i Dukes.

Nel 1978 Andy aveva proposto a Dave l'idea di un disco di parodie psichedeliche. Dave a quei tempi era un amico, più che un collega, con una leggendaria propensione per le pastiche - avrebbe potuto copiare qualsiasi gruppo conosciuto. Ma accantonarono anche quest'idea, probabilmente nello stesso scaffale dei Duchi, poiché nel 1984 mettono insieme i due concetti, grazie ad Andy e a John Leckie, graziati dal dover produrre Mary Margaret O'Hara.

Con del tempo a disposizione, Andy strappa cinquemila bigliettoni dai forzieri della Virgin e affitta i Chapel Lane Studios, nel paese dal nome appropriatamente divertente di Hampton Bishop. La coppia di Cristiani che lo conduce è inconsapevole delle cose immorali che succedono sotto il loro tetto, e forniscono pasti abbondanti ai cinque giocherelloni. Iinvitano il fratello di Dave, Ian (conosciuto anche come Eewee), a suonare la batteria perché non è famoso e non dovrebbe attirare l'attenzione sulla vera identità della band. Ognuno assume dei nomi adeguati: Andy diventa Sir John Johns, apparentemente dell'aristocrazia inglese ma effettivamente come omaggio a Jon Jonzz, il Martian Manhunter della DC Comics. Colin diventa the Red Curtain, visto il suo soprannome da ragazzo, Curtains (perché i suoi capelli erano lunghi tanto davanti quanto dietro da non potergli vedere il viso) e perché sia Andy che Dave pensano che sia un pochino di sinistra (cosa che lui smentisce con enfasi: "Lo dicono solo per fare notizia!"). Dave diventa Lord Cornelius Plum, un nome rubato da un libro americano sulla psichedelia e modificato per sembrare più inglese. Per suo fratello, Eewee, il passo è breve per diventare E.I.E.I Owen. Per non restarne fuori John Leckie usa il suo nome spirituale indiano Anand Nagara, con il titolo professionale di Swami. Le regole del gioco sono semplici: tutte le canzoni devono sembrare qualcosa del 1967/68, con adeguate credenziali psichedeliche, e non sono permessi più di due tentativi di registrazione. In due settimane completano sei canzoni e, con pezzetti di immagini senza copyright di Charles Atlas e della pubblicità della Gammidges, fotocopiate e incollate insieme sul suo tavolo in cucina, Andy crea un'adeguata copertina da viaggio in acido con influenze Disraeli Gears.

Si ingannano da soli pensando di poter rimanere in incognito, ma l'ironia del progetto, pubblicato casualmente il giorno del Pesce d'Aprile, riscuote migliori attenzioni dei loro due precedenti dischi e, fino a qualche anno dopo, il minialbum venderà molte più copie di The Big Express!

 

 

25 O'CLOCK

PARLANDO TRA LE RIGHE


 

SU MARY MARGARET O'HARA

Andy: Mi fu chiesto di produrre Mary che è, io credo, una coppia di cucchiaini facente parte di un servizio di posate. Andai ai Rockfield Studios e fui licenziato prima che registrassero una sola nota. Il loro manager mi portò a fare una breve passeggiata su per la stradina e mi disse, "Mary pensa che le tue vibrazioni non siano quelle giuste".

Neville: Quindi John Leckie fu licenziato perché le tue vibrazioni non erano quelle giuste?

Andy: Lui disse: "Lei non lo vuole perché lui appartiene ad un culto che promuove l'amore libero, mentre lei è cattolica". Così lo chiamai e gli dissi:, "Cos'hai da fare nelle prossime due settimane?" e lui disse, "Niente. Mi hai appena licenziato". Così gli dissi, "Ti piacerebbe fare i Dukes of Stratosphear?". Credo che lo fece gratis.

 

SULLO STATO DI PREPARAZIONE

Colin: Ancora una volta fui preso alla sprovvista. Andy fa spesso queste cose. Aveva scritto tutte quelle canzoni per il progetto e disse, "Andremo in studio per le prossime settimane. Vi dispiace?". Il mascalzone!

Dave: E' vero, fa spesso così.

 

SUI MERITI DELLA PSICHEDELIA

Andy: Ho amato la musica psichedelica inglese del 67/68. Nei club del collage ascoltavamo tutti "See Emily Play" e "Arnold Layne" e "My White Bicycle" pensando, Quando sarò grande vorrò essere in un gruppo come quello.

Dave: Per me la psichedelia significava fare con la chitarra i rumori più scemi.

Andy: Per gli americani fu diverso. Era più una cosa da droghe pesanti e per evitare il Vietnam. In Inghilterra erano feste nei giardini, ed Edward Lear, ed uniformi scolastiche in barca sul lago tramutate in gelatina. I Dukes furono i fantasmi di ogni band del 1967 riunite in una.

Neville: Ah, vuoi dire un sacco di palle?

Dave: Quando nel 1978 Andy mi suggerì per la prima volta l'idea, io per guadagnarmi da vivere guidavo un furgone, così dissi, "OK. Metterò una pila nuova nel mio pedale", ma nell'era del punk pensai che non ci fosse cosa più stupida da fare. Quando però sentimmo la "Hilly Fields 1892" di Nick Nicely pensammo che avremmo fatto meglio a farlo.

Colin: Non faceva certo parte delle mie esperienze.

Dave: Questo perché Colin è un poco più giovane di noi e non ha vissuto queste esperienze. Conosceva tutti i successi, ma l'unica cosa psichedelica che conosceva veramente era Sgt. Pepper.

Colin: E Their Satanic Majesties Request, ma la maggior parte della roba che piaceva a Dave e ad Andy era roba da mito della chitarra, e per me non abbastanza melodica.

 

SU SWAMI ANAND NAGARA

Dave: Non avremmo potuto farlo senza John Leckie. Il fatto che ci riferissimo a quel periodo lo calava nella sua esperienza. Lui sapeva esattamente quel che volevamo e come ottenerlo.

Andy: Lui aveva la reputazione di una persona interessata a qualsiasi cosa fuori dall'ordinario uno volesse fare.

 

SUI CHAPEL LANE STUDIOS

Andy: Era uno studio di cristiani. Della gente simpatica.

Dave: Avevamo un grande rispetto per loro ogni qualvolta venivano dentro, ma appena giravano le spalle ci lamentavamo della sistemazione, che era glaciale.

Colin: Comunque la signora preparava delle ottime torte e della buona marmellata.

 

 

25 O'CLOCK

SULLE CANZONI


 

“25 O'CLOCK”

(Sir John Johns)

Fate riferimento agli Electric Prunes, se volete, e troverete la loro intera carriera compressa e reimpacchettata in questa idrofoba chitarra col tremolo e questa mostruosità inzuppata di riverbero. "E' una miscela tra loro e i gruppi inglesi di subpsichedelia degli anni sessanta - piena di versi nonsense carichi di infausti presagi e di accordi ancora più infausti", dice Sir John Johns. Egli rifiuta fortemente le asserzioni che gli orologi siano stati copiati dai Pink Floyd. "Dark side of the Moon è venuta molti anni dopo. Si erano già sentiti su Yellow Submarine". (Materiale di riferimento: "Time Has Come Today" dei Chambers Brothers, vecchie canzoni della Welsh Band Man, "I Had Too Much to Dream Last Night" degli Electric Prunes, e "My White Bicycle" dei Tomorrow).

 

 

“BIKE RIDE TO THE MOON”

(Sir John Johns)

Se c'è qualcuno che merita di essere il Re della Psichedelia questi è Syd Barrett, recentemente dei Pink Floyd e che ora vive in una residenza di Cambridge con sua madre. "Bike Ride to the Moon" è, come insiste Sir John Johns, "Cambridge completa e totale". "E' solo pazza", è la meditata considerazione di Lord Cornelius Plum. Il basso distorto di Red Curtain in effetti è più di scuola Move piuttosto che Pink Floyd, ma ogni altra cosa è puro Syd. (Materiale di riferimento: "Bike" dei Pink Floyd e "I Can Hear the Grass Grow" dei Tubes).

 

 

“MY LOVE EXPLODES”

(Sir John Johns)

Quando i gruppi rhythm'n'blues tipo gli Yardbirds si erano dati alla psichedelia, normalmente si erano indirizzati all'India e, più spesso che no, non si erano spinti oltre il prendere un po' di sitar elettrico e di un tabla - più o meno quello che avevano fanno gli XTC con "Beating of Hearts". "My Love Explodes" accenna a quella direzione con un tocco "di 'Electric Prunes' e 'Get Me to the World On Time', con i Theramins che incontrano Bo Diddley", dice Sir John, sempre che ciò significhi qualcosa. Ma il contenuto del testo è più essenziale che spirituale. Parla di un orgasmo, così si capiscono le proteste fragorose finali. Queste le registra Swami Leckie durante un suo viaggio a New York, e si tratta di una genuina filippica di un ascoltatore su una esibizione radiofonica della "Go Fuck Yourself with Your Atom Bomb" di Tuli Kupferberg dei Fugs (che si può sentir dire queste parole al contrario nel solco finale; l'unica volta in cui appare la parola "Vaff" su un disco degli XTC). Non si tratta, contrariamente a quanto asserito dalla gente, di Woody Allen. (Materiale di riferimento: "Over, Under, Sideways, Down" degli Yardbirds.

 

 

“WHAT IN THE WORLD??”

(The Red Curtain)

Preso alla sprovvista dal progetto Dukes, Colin ha solo una offerta adatta per 25 O'Clock, anche se Lord Cornelium Plum la considera "una grande canzone""What In the World??" all'inizio assomiglia ad un incrocio tra il lato B del 1961 di "Telstar" e la "2525" di Zager and Evans. Ma con l'effetto del nastro alla "Only a Northern Song" diventa una passabile candidata per i Duchi. "Penso che i nostri nonni rimarrebbero scioccati a sentire quello che i nostri figli discutono con noi, e allora pensai, Dove ci condurrà tutto ciò?", dice Red Curtain. In profondità! (Altro materiale di riferimento: "All Too Much" dei Beatles, "Semi Detached Suburban Mister James" dei Manfred Mann).

 

 

“YOUR GOLD DRESS”

(Sir John Johns)

La stragrande maggioranza dei successi originali psichedelici si basavano su un unico giro, mediocre, della serie ho-appena-comprato-una-chitarra-e-diventerò-una-star. Seduto nei Crescent Studios mentre di sotto stanno missando The Big Express, Sir John Johns sviluppa "Your Gold Dress" su uno di quei giri. "E' un sub-Troggs, per carità! Stavo pensando a cose tipo la "My Friend Jack Eats Sugarlumps" degli Smoke", dice Sir John, dimostrando la sua conoscenza enciclopedica e il suo dubbio gusto. Purtroppo le da vita rendendola una canzone molto bella. "Lo stile di piano alla Nicky Hopkins fu probabilmente uno dei punti migliori del disco", dice Red Curtain, che riconosce il gusto florido di suonare di Lord Cornelius, come se nel disco non ci sia altro. (Altro materiale di riferimento: Nick Hopkins che suona sulla "She's a Rainbow" dei Rolling Stones, "Strawberry Fields" dei Beatles).

 

 

“THE MOLE FROM THE MINISTRY”

(Sir John Johns)

Alla fine degli anni sessanta qualcuno aveva mandato una chiave a Radio One della BBC, dicendo che in un armadietto della stazione di Paddington c'era un pacchetto. Il pacchetto conteneva un disco intitolato "We Are the Moles" di un gruppo misterioso chiamato, guarda caso, The Moles. Il corrispondente aveva detto che gli artisti erano molto famosi ed i DJ, soprattutto Alan Freeman, avevano deciso che si dovesse trattare dei Beatles, con Ringo alla voce. In effetti l'intera faccenda era un imbroglio di Simon Dupree del Big Sound, ma per un po' aveva causato del subbuglio. Ispirato da questo, in un frizzante mattino del Herefordshire, Sir John la tintinna al piano e scrive la miglior canzone di 25 O'Clock, "The Mole from the Ministry", una esplorazione profonda e senza significato di quegli anni, soggetti alla guerra fredda, alle spie e agli agenti doppiogiochisti, ovvero "Moles"[1]. "Quando Andy ci suonò le canzoni per i Duchi, io pensai che fossero solo delle scemenze", dice Plum di Sir John. "Ma in seguito capii che alcune di loro, in special modo 'Mole', erano proprio delle belle canzoni". Ed è quello che accade quando un brillante compositore cerca di fare una pastiche psichedelica dei Beatles. I suoni di "I Am the Walrus" e di "A Day In the Life" si mescolano con i gabbiani rallentati e la parola loam che è mole al contrario (se c'è bisogno di spiegarvelo). Infilano gli infiniti effetti e i rumori, (compreso uno strano accenno di "Life Is Good In the Greenhouse" suonato su uno Zippy Zither, per esempio), per divertire tutta la famiglia nelle serate invernali cercando di scoprirli.

Registrano un filmato promozionale che utilizza ogni effetto visivo psichedelico nei giardini puzzolenti di piscio di gatto di Nailsea Court, vicino a Clevedon nel Somerset. Rimane una delle poche produzioni video credibili degli XTC. (Materiale di riferimento: qualsiasi cosa dei Beatles, e la parlata di Benjamin Franklin.)

 

 

PSONIC PSUNSPOTS (1987)

 

Lanciano il piccolo canotto sul vasto Fowey River mentre si aggrappano al Mellotron e agli amplificatori. I Duchi si dirigono verso valle, e tutto quello che possiedono si trova su questa piccola e instabile imbarcazione con il suo scoppiettante motore fuoribordo. Mentre passano sotto il ponticello della piccola baia emettono un sospiro di sollievo e si accostano alla vecchia segheria rosa, Cornwall, lo studio di registrazione più bizzarro e remoto del mondo. Paranchi e pulegge trasportano l'equipaggiamento sul pontile, e i Duchi, assieme al loro guru, sono pronti per tre settimane di registrazioni e per diventare spontanei.

Colin ha avuto la buona intuizione che i Duchi della Stratosfera non erano finiti e  con calma ha messo da parte qualche canzone, per precauzione. Così quando alla Virgin suggeriscono di fare un disco intero, mette sul piatto qualcosa di più del solito. E' anche determinato ad includere qualche tributo a dei gruppi che conosce.

Con 11.000 sterline, tre settimane ai Sawmills Studios, ed un sincero interesse da parte della casa discografica, Dave è conscio del fatto che non si divertiranno tanto come la volta precedente, ma che sarà un sollievo dopo lo stress di Skylarking.  Quello che è chiaro è che questo disco dovrà avere un'anima più compatta, unendo le canzoni con effetti sonori e frasi senza senso, come per Lear o Carroll. Sperano che tutto ciò possa essere letto dall'attore inglese Derek Guyler, ma poiché il suo agente pretende la maggior parte del budget, utilizzano la figlia del direttore di studio, Lily Fraser, che diventa una superba Alice.

L'eccitazione per 25 O'Clock da parte della Virgin significa che molte più risorse fluiranno per la promozione di Psonic Psunspots, e che uscirà un singolo con due lati A e con un video sull'altro lato. Poco sorprendentemente il lato con il video è quello che guadagna poca diffusione via etere, ma il disco va molto bene e sia 25 O'Clock che Psonic Psunspots sono pubblicati assieme in un nuovo compact disc, con il titolo di Chips from the Chocolate Fireball. Per fortuna il CD non è pubblicato con la stessa rifinitura dei vinile psichedelici truculentemente colorati, così viene fuori assomigliando molto più ad una scheggia di cioccolato di mucca!

 

 

PSONIC PSUNSPOTS

PARLANDO TRA LE RIGHE


 

SUL DENARO

Andy: Per il primo avevamo a disposizione 5.000 sterline e lo facemmo per 3.000, restituendo il resto, il che fu stupido. Per il seguente ne ottenemmo 11.000 spendendone 9.000 ma il resto ce lo intascammo. Mi sono sempre sentito in colpa per questo, nonostante fossero soldi nostri.

 

SUI SEGUITI

Andy: Di solito odio i sequel, ma ci divertiva così tanto non essere noi stessi, così che in segreto continuavo a mettere da parte canzoni per l'eventualità.

Colin: Questa volta pensai che se avessi dovuto proporre canzoni mie, avrei cercato di farle assomigliare ai gruppi che mi piacevano.

Dave: Non fu divertente come la prima volta. Ci impiegammo tre settimane per farlo e si sente. E' un poco più serioso.

 

SUGLI SAWMILLS STUDIOS

Dave: Molto rurali. Come un campo estivo, vivendo nelle baracche tra gli alberi.

Colin: Potevi arrivarci solo con l'alta marea. Un bel posto per portarci i figli, ma in quel periodo dell'anno è troppo freddo.

Dave: Ci divertimmo un sacco a mettere tutta quella roba sulla barca. Quella volta rischiammo grosso.

Andy: Era possibile arrivarci solo in barca o camminando lungo i binari della ferrovia. Una volta lì, non avevo la preoccupazione di scegliere se passeggiare per il paese o se salire in barca, così per molte sere guardai il video di "Nearest and Dearest" in continuazione.

 

 

PSONIC PSUNSPOTS

SULLE CANZONI


 

“VANISHING GIRL”

(The Red Curtain)  
(Singolo e brano dell'album)

Gli Hollies erano stati forse un po' troppo pop per entrare nel discorso dei Duchi ma, come puntualizza Sir John Johns, "King Midas In Reverse" era stato uno dei momenti psichedelici più belli di Graham Nash. "Vanishing Girl" in origine è indubbiamente alla Hollies, ma probabilmente un anno o due prima che la psichedelia colpisca l'Inghilterra, mostrando le credenziali traballanti di Red Curtain nelle competenze acide e kaftiane. "Tutto quello che avevo era questa melodia molto insinuante", dice quello drappeggiato in rosso. "Così la amplificammo, trovammo il tempo giusto e la rendemmo Hollies". Fortuna vuole che Lord Cornelius sia un appassionato del modo di suonare la chitarra di Tony Hicks, altrimenti non guadagnerebbe l'accettazione. E diventa il singolo che trova il favore dei DJ radiofonici della West Coast. (Altro materiale di riferimento: la "On a Carousel" o la "King Midas In Reverse" degli Hollies).

 

 

“HAVE YOU SEEN JACKIE?”

(Sir John Johns)

"Arnold Layne" è l'archetipo di tutti i dischi psichedelici e "Have You Seen Jackie?" è un suo tributo. Canzoni interminabili che parlavano dell'Inghilterra eccentrica avevano fatto seguito al capolavoro di Syd Barrett, inclusi numerosi temi sul travestitismo, così sembra giusto che i Duchi facciano lo stesso.  Ciò nonostante, quanto sia giusto far narrare alla giovane Lily Fraser la storia del dilemma sessuale di Jackie è un compito per gli psicologi infantili. Red Curtain crede che in origine era intitolata "Have You Seen Sydney?", anche se probabilmente è troppo simile al grande cadetto spaziale per andar bene. (Altro materiale di riferimento: Qualsiasi cosa dei Tomorrow di Keith West e Stewe Howe).

 

 

“LITTLE LIGHTHOUSE”

(Sir John Johns)

Holly Partridge ha solo pochi mesi di vita quando Andy scrive questa canzone su di lei per Skylarking. La produzione di Todd Rundgren era stata piuttosto industriale e, come dice Red Curtain, "Non si adattava al suo schema". Cosicché la canzone passa a Sir John Johns per una ridecorazione con stampe in cachemire. Improvvisamente, parlando di un piccolo angelo dal colore del marmo, con la pelle dalla trama gommata e del modo in cui si illuminano i suoi occhi, ha più senso. Bene, se non è così, chi se ne frega, perché la psichedelia va oltre le mere parole, non è così, amicooo?

Gli arrangiamenti sono presi in prestito più che dalla norma dei Duchi, dalle commedie della West Coast americana tipo Steve Miller e i Love. Sir John Johns non è sicuro se hanno copiato la sirena dal disco Sailor di Steve Miller, ma quelli sono giorni sfocati e chi si aspetta che lui si ricordi qualcosa? (Altro materiale di riferimento: Ogni cosa degli Electric Prunes, le prime cose dei Grateful Dead, i Blues Magoos, Quicksilver Messenger Service, e l'intero contenuto del disco di suoni della CBS Rock Machine Turns You On).

 

 

“YOU'RE A GOOD MAN ALBERT BROWN (CURSE YOU RED BARRELL)”

(Sir John Johns)
(Singolo e brano dell'album)

Andy Partridge non avrebbe mai voluto scrivere una canzone come questa. Avrebbe potuto scrivere una storia così spudoratamente biografica su suo nonno Albert Partridge ed Elsie Brown, l'infermiera in tempo di guerra che diventò sua moglie, solo sotto falso nome, come quello di Sir John Johns.

Tutti i gruppi psichedelici britannici, in special modo quelli provenienti dal rhythm and blues, avevano dovuto alfine registrare una canzone da cantare ubriachi e con le gambe molli nei bar - "Lazy Sunday" degli Small Faces, "Lazing On a Sunday Afternoon" dei Kinks. "Albert Brown" è il tentativo dei Duchi nel genere e "Curse You Red Barrel" evidenzia la congiunzione con la storia annisessanta/pub/guerra. "La Watney Etichetta Rossa fu la birra che andava per la maggiore negli anni sessanta", dice Sir John Johns, e il tributo poco chiaro da Guardia Reale a Snoopy e le sue imprese della Prima Guerra Mondiale ("Snoopy contro il Barone Rosso") compresa l'immortale battuta "Tu sia maledetto, Barone Rosso!". La frase combinata riassume il sentimento della canzone nella struttura degli anni sessanta.

 

 

“COLLIDEASCOPE”

(Sir John Johns)

"Andy è il Mike Yarwood del pop", dice Red Curtain in un dubbio complimento, paragonando Andy a Yarwood, l'imitatore dell'antagonista alcolico britannico. Sicuramente Sir John Johns imita Lennon in modo accettabile, perché gli accordi ascendenti in Mi minore e il brutale surrealismo delle parole di "Collideascope" sono totalmente Lennoniani. Ma "Collideascope" è molto di più. "E' una delle cose migliori che abbia mai scritto", dice Lord Cornelius Plum, continuando a non capire che "Collideascope" è un tributo al loro soggiorno a Sawmills - l'assolo di sega per legno, per esempio, un'idea già utilizzata dai Turtles in "Sound Asleep"; le strane frasi "Bloody Nora!" e "Any changes here will be made over my dog's body" udibili dalle voci di Jimmy Jewel e Hilda Baker dal video favorito dei Duchi, "Nearest and Dearest"; ed il suono accattivante di una custodia per tamburi piena di tamburelli lasciata cadere. E' un viaggio, e uno dei più minacciosi. (Altro materiale di riferimento: è possibile la "Blackberry Way" dei Move).

 

 

“YOU'RE MY DRUG”

(Sir John Johns)

E' possibile che questa sia la canzone che aveva ispirato Andy a chiedere a Dave di partecipare all'EP psichedelico, perchè "You're My Drug" è troppo alla Byrds per essere un brano degli XTC quando è stata scitta nel 1978. "Secondo me è un pochino 'Eight Miles High' " dice Red Courtain. "C'è parecchio del loro lato sballato. Io preferivo la roba melodica""E' un chiaro aggancio ai Byrds", concorda Sir John. "Loro e ogni gruppo che ha cercato di essere come loro, tipo gli Animals al 'monterey' ". E' anche un brano piuttosto forte e mellifluo, una canzone d'amore, un perfetto pomeriggio di sole, cibo per i festival.

 

 

“SHINY CAGE”

(The Red Curtain)

Una registrazione dimostrativa di "Shiny Cage" era stata fatta per The Big Express ma, come dice Colin Moulding, "Assomigliava troppo a qualcos'altro". Bene, quel "Qualcos'altro" è ciò di cui ha bisogno ogni buona canzone psichedelica, e quando Red Curtain se ne accorge "Shiny Cage" diventa un amalgama di tutto quello che c'era su Revolver dei Beatles, in special modo "I'm Only Sleeping". "Pensi che sia così stupidamente simile all'originale? Oh mio dio!" dice Curtain. "Ma va bene perché è solo un grosso scherzo".

 

 

“BRAINIAC'S DAUGHTER”

(Sir John Johns)

Da Lennon a McCartney, la versatilità di Sir John Johns non conosce limiti. "Brainiac's Daughter" sposa McCartney con il signore dei cattivi dei fumetti DC Comics, Brainiac. Il risultato è una spumeggiante canzoncina molto simile a "Martha My Dear", "Penny Lane", "Maxwell's Silver Hammer, e "Good Day Sunshine", tutte con il piano suonato a dita grasse e le teste ciondolanti. I testi parlano di una "tipa tosta (probabilmente Erica) con un sacco di idee per Superman, tipo la 'Città Bottiglia di Kandor', dove i poteri di Superman vengono neutralizzati", dice Sir John. Gli effetti sonori sono altrettanto infantili. "All'inizio, al posto dei piatti, Leckie fece penzolare un microfono fuori dalla finestra mentre noi buttavamo una pietra esageratamente grande nel torrente", dice Sir John, come farebbe un bambino eccitato. E' anche il suo primo assolo di ocarina, che da allora senza ombra di dubbio trasforma la sua carriera musicale.

 

 

“THE AFFILIATED”

(The Red Curtain)

Dave e Andy pensano che Colin non abbia bene afferrato il discorso dei Duchi, e Colin probabilmente è d'accordo. Suggeriscono che "The Affiliated" sia più una canzone per gli XTC, ma dopo averla fornita del gusto carico di infausti presagi alla "Day In the Life", la calano nello stile dei Duchi. "La sezione mediana era molto più alla 'Wives and Lovers' di Jack Jones, sul serio, ma quella era degli anni sessanta, giusto?" dice Red Curtain, cercando di arrampicarsi sui vetri. "Molto più simile a Unità Quattro Più Due dopo uno sniffo di Drano", dice Sir John in modo incoraggiante. La canzone in effetti racconta di un uomo in fuga da quei famosi circoli dei lavoratori in cui veniva trascinato da piccolo Colin, anche se è difficile pensare che Red Curtain possa frequentare un ambiente così impiegatizio. L'annunciatore dell'inizio è genuinamente tratto da un rapporto della BBC in cui si dice ai britannici che Adolf Hitler è morto. Sir John vorrebbe inserire l'intero messaggio, ma Dave dice di troncarlo.

 

 

“PALE AND PRECIOUS”

(Sir John Johns)

"Questo è il miglior disco che i Beach Boys non hanno mai fatto", dice Lord Cornelius Plum. "E' migliore di qualsiasi altro tentativo di copiarli, anche dei dischi di Ivy League". Si tratta in effetti di un grande elogio da parte di un fan di lunga data dei Beach Boys, dall'uomo che aveva convertito Andy Partridge, e dopo di lui Sir John Johns, alle gioie di "Smiley Smile" e "Surf's Up". Senza dubbio il lato musicale di "Pale and Precious" è un capolavoro, celato a coloro che lo avrebbero amato se non avesse subito il trattamento dei Duchi - le ragazze Fraser che parlano sotto voce all'inizio, la parte vocale finale "Up she rises", e Sir John Johns alla batteria perchè E.I. è troppo ubriaco per suonare. "Mi sarei preso a calci da solo per aver messo questa canzone in questo disco", dice Andy. "Dave disse, 'Sei un idiota. Questa è proprio buona e avrebbe dovuto stare su un disco degli XTC'. Ma l'unica ragione per cui venne alla luce era che stavo cercando di fare una falsa canzone dei Beach Boys". Ed è quello che ha fatto.

 

 

JOHNNY JAPES AND HIS JESTICLES (1987)

 

E' un tantino scomodo arrivare così avanti nel libro e iniziare a parlare in prima persona, ma a questo punto faccio la mia ignominiosa entrata nella storia. Mentre i Duchi si nascondono nel territorio selvaggio di Cornish, io sono a Londra a registrare con il comico attore/autoredicanzoni/pop "superstar" John Otway e il suo vecchio compagno Wild Willy Barrett. Andy Partridge mi aveva fatto conoscere i fumetti della Viz Comic, un glorioso ceffone contro la brigata politicamente corretta condotto da un gruppo di "giovanotti" disoccupati nel nord dell'Inghilterra. Otway ed io siamo catturati all'istante da personaggi tipo Terry Fotticoningegno, Johnny Pantaloffa, e gli Ispettori del Fondoschiena, ed egli aveva suggerito di fare un disco che parli di uno di questo personaggi, il Ragazzo Delfino Motoretta. Ma dopo essere stato brutalmente offeso e incarcerato per aver causato inutili sofferenze al suo ultimo delfino, decidiamo di scegliere il più popolare Bella Gonade e i suoi Incredibili Grossi Testicoli. Una veloce telefonata a Dave Gregory, signore della macchina a quattro tracce a nastro, con il risultato che Andy si offre  volontario, in definitiva per condurre il progetto e per produrre "Bags of Fun with Buster", registrata in un giorno ai Drive Studios di Swindon, e pubblicata dalla John Brown Publishing per la nata per l'occasione Fulchester Records. Molti fan si sono chiesti per quale motivo Andy e Dave abbiano partecipato a un disco così banale. Io posso solo dire che probabilmente il motivo è il vero esempio di quanto il loro senso dell'umorismo possa sprofondare - e noi facendolo ci siamo fatti delle grosse risate.

 

 

“BAGS OF FUN WITH BUSTER”

(Neville Farmer, Andy Partridge, e Dave Gregory)
(Singolo pubblicato come Johnny Japes and His Jesticles con la partecipazione di John Otway)

C'è poco da dire. Niente di più che la storia quotidiana di un supereroe, di un ragazzo i cui testicoli sono stati colpiti da un meteorite quando era piccolo. Questi gli si gonfiano a dismisura ed egli crede che abbiano poteri speciali, cosa che, naturalmente, non hanno. Avrei voluto un ritmo ska e  la canzone la cominciamo così, ma Andy presto prende il comando. Lui e Dave suonano la maggior parte degli strumenti, mentre io aggiungo effetti vocali speciali e Otway "canta" da solista e suona l'assolo di sassofono scorticante. Pubblicato solo come singolo in vinile da sette pollici, non vende molte copie, ma adesso è un pezzo per collezionisti.

"The Scrotal Scratch Mix" sul lato B è probabilmente un pezzo ridicolo migliore, compresa qualche battuta tipicamente da cesso inglese mia e di Otway, e l'incredibile grattata di palle di Dave Gregory, l'unico ad indossare il tipo di pantaloni di velluto a coste da poter produrre una grattata fragorosa!

 

 

TERRY AND THE LOVE MEN (1995)

 

I contendenti messi da parte per il titolo di Black Sea sono riportati in auge, molto dopo l'abbandono di Terry Chambers, per una versione speciale della "The Good Things" di Colin Moulding, registrata in incognito (più o meno) per Testimonial Dinner, il disco di tributo agli XTC di David Yazbek, o Testicolar Dinner, come Andy insiste a chiamarlo. "Pensammo che sarebbe stato molto pacchiano apparire in un disco tributo per noi stessi, ed è per questo che l'abbiamo fatto. Fu registrato ai Drive Studios di Swindon", dice Andy. Oggi c'è un gruppo che suona nei pub dell'Inghilterra occidentale a chiamarsi Terry and the Love Men, ma non sono granché, si sono solo appropriati del nome.

 


[1] Trad. “Talpe”

 

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