TERRY AND THE LOVE MEN 1980

 

"Making Plans for Nigel" è un successo, ma non un tale successo da costringere la Virgin a cancellare il tour australiano e a chiedere un rimborso ai Lloyd. L'idea di volare fino in Australia li rende nervosi. Tutto il gruppo è terrorizzato all'idea di volare. I DC10 negli ultimi anni sono stati esclusi dai voli ma, nonostante siano su un 747, pensano che più staranno per aria più avranno la possibilità di fracassarsi al suolo. I quattro rottami farfuglianti si bevono il loro viaggio attorno al mondo e arrivano senza un graffio.

Una volta arrivati, Dave Gregory ne è felice. Non ha mai suonato più lontano da Pig Hill se non nei locali di Londra, ed ora è lì, viaggia per il mondo, suona in posti strani, condivide le stanze d'albergo con i loro piccoli insetti sgradevoli – e con Andy!  Nonostante il suo sospetto taglio di capelli stratificato, i suoi jeans svasati, e la sua pinguedine infantile, sembra che i fan apprezzino il nuovo membro.

Andy, d'altra parte, è depresso e non vede l'ora di tornare a casa. Qualcuno in Nuova Zelanda gli ha rubato la chitarra e gli manca la sua ragazza, dovendo avere a che fare con le insolite comodità offerte dall'orifizio in lattice di un pescecane di gomma! Una mattina presto, mentre condivide una stanza d'albergo con Dave, tira il telefono sotto le lenzuola e chiama Marianne. Cercando di non svegliare Dave, le chiede di sposarlo. Le promette che lo farà appena ritornato dall'appendice giapponese del tour. Lei acconsente, lui rimette delicatamente a posto il telefono sul comodino e scivola ancora sotto le coperte. "Congratulazioni", geme Dave tornando a dormire.

Finito il Giappone hanno bisogno di riposo. Dave, Colin e Terry decidono che il Giappone gli piace e vogliono rimanere per provare i piaceri delle loro saune. Ma Andy ha fretta e corre a casa con il primo aereo, uno vuoto eccetto un uomo d'affari giapponese e scorreggione che insiste per sedersi al suo fianco. Due giorni dopo Andy sposa Marianne, senza la presenza del resto del gruppo.

Nella seconda metà del 1977 gli XTC sono di nuovo in Inghilterra per esibirsi nei teatri. Ora sono delle stelle minori, anche se i conti in banca e i commenti dei seguaci di Swindon suggeriscono altrimenti. Steve Lillywhite chiede a Dave di suonare sul terzo album di Peter Gabriel. Thomas Dolby chiede ad Andy di produrlo, e la Virgin accontenta Andy finanziando la registrazione di "Takeaway/The Lure of Salvage". Quindi continuano a suonare in giro per l'Inghilterra e per l'Europa fino a che qualcuno fa notare che si sta avvicinando un tour americano senza avere un prodotto da vendere.

La natura delle classifiche sta cambiando drasticamente. I Police hanno piazzato due numeri uno con il loro secondo disco. Blondie è in vetta assieme a loro. Forse potrebbero farcela anche gli XTC. Così scelgono un buon produttore, Phil Wainman, che aveva fatto fortuna con e per gli Sweet e i Bay City Rollers, per produrre "Wait Till Your Boat Goes Down", un singolo che affonda senza lasciare traccia. E' l'inizio di un nuovo decennio e per festeggiarlo gli XTC passano due mesi in un tour statunitense. Il tour è un successo. Non vendono molti dischi, ma tutti vogliono vederli suonare. Hanno ormai superato la perdita di Barry Andrews, e Squinty Two Strats è acclamato come un nuovo eroe. Per strombazzare la fine del tour Mount St. Helens erutta, il salario dei lavoratori della British Steel aumenta del 15,5 percento, mentre Andy e Colin scrivono il miglior album di tutta la loro carriera.

Per la produzione sono richiamati i signori Lillywhite e Padgham, e l'intera faccenda è registrata in sei settimane circa. Ma per Gregsy non sono momenti felici. La sua salute, a causa del diabete e probabilmente aggravata dalla fatica dei tour, è proprio peggiorata. Questo abbassa la sua tolleranza nei confronti del dispotismo vaudevilliano di Andy. Quando Andy vuole raggiungere un obiettivo ti costringe sorridendo alla sottomissione, ma Dave non sorride. Ha capito che sicuramente non contribuirà alle composizioni del gruppo, e per questo si sente estromesso. Non riuscirà a riascoltare il disco per più di quindici anni. Colin mostra interesse per faccende esterne al gruppo, precipitandosi in studio con il produttore Mick Glossop e un gruppetto di amici per le sedute di registrazione del "Colonel". L’unico membro degli XTC coinvolto è Terry.

Black Sea potrebbe intitolarsi Terry and the Love Men, se Chambers non si rifiutasse di indossare uno smoking di Lurex per la copertina. Anche se in Giappone la promozione è per Terry and the Love Men. All'ultimo momento il titolo cambia in Work Under Pressure, un'allusione a come si sente il gruppo in quel momento. Per questo fanno un servizio studiato dall'artista di Swindon Ken White, vestiti con scafandri da palombaro. Ma dopo queste sedute fotografiche Ian Reid mette un veto sul titolo e, a malincuore, adottano il meno specifico Black Sea. Il disco genera quattro singoli, il peggiore dei quali è il più grande successo di Andy fino a quel momento. Ottiene consenso dai critici e vendite ragionevoli, nonostante il fatto che classificare un gruppo che pubblica "Sgt. Rock" e "Travels In Nihilon" sullo stesso album sia un'impresa durissima per il marketing, cosicché suddividono la campagna pubblicitaria tra i seriosi media nazionali, la stampa di musica indipendente, e le riviste per ragazzi. La sensibilità degli XTC nel Regno Unito è ad alto livello.

 

 

BLACK SEA

PARLANDO TRA LE RIGHE


 

Neville: Fatemi indovinare…avete passato tutto l'anno in tour?

Andy: Non smettemmo mai, se non per un paio di settimane per scrivere il disco, e parecchio l'abbiamo scritto in tour su della carta per appunti giallastra o sulla carta igienica dura delle stazioni di servizio. Abbiamo passato diversi mesi in America e abbiamo stabilito un record riempiendo il Whisky di Los Angeles per tre sere consecutive.

Colin: Fu quella la volta in cui incontrammo Todd Rundgren?

Andy: No, fu a Chicago. Qualcuno aveva incasinato le nostre necessità del backstage e tutto quello che avevamo era pane, vassoi di Wonder (pane), e nient'altro. Come in Un giorno nella vita di Ivan Denisovich, "Da! Deve avere pane". E Todd infilò la testa dalla porta, raschiò la testa sul soffitto, e disse: "Hey ragazzi, bella cavalcata!"

Colin: Allora chi era a Los Angeles?

Andy: Era quella donna piccola della serie "Dallas", Charlene Tilton.

Colin: Donna piccola, grandi tette.

Andy: All'altezza giusta per appoggiarle sulla testa la tua lattina di birra. Scusa, Charlene.

Colin: Dave ci aveva fatto una malattia.

Andy: Ricordo i particolari del tour ma non le notizie e le classifiche. Ho quest'amnesia di tre mesi nella cultura popolare.

Colin: Nell'82 in Italia gli Spandau Ballet erano dei big e quando tornai pensai, chi sono questi nessuno?

Andy: Avevamo di nuovo le tovaglie, allora. Ma ci siamo completamente persi  la guerra delle Falklands.

Colin: E il disastro di Chernobyl.

Andy: Sì, eravamo in giro e quella sera non suonammo al Circolo dei Lavoratori di Chernobyl. Per colpa della fusione del impianto d'amplificazione.

Colin: Credo che a quel punto mi ero ormai perso la crescita dei miei figli. Avevano circa tre e cinque anni.

Andy: Ero geloso del fatto che tu avessi dei figli. Io li avrei voluti e tu ne avevi un gruppo, ma non me li potevi prestare, vero?

Colin: Ricordo ancora il cameratismo, come quello dei nostri genitori in marina.

Neville: Tuo padre era in marina?

Colin: No.

Andy: Ma ricorda i suoi tempi in marina con un po' di confusione.

Neville: Questo è il momento appropriato per menzionare "Wait Till Your Boat Goes Down".

Colin: Alla Virgin pensavano che avremmo dovuto avere un seguito di "Nigel" prima di iniziare a lavorare sul nuovo disco, e tra quelle che provammo nel garage di Tootsie, "I Overheard", "Don’t Lose Your Temper", "Officer Blue", e "Wait Till Your Boat Goes Down", solo quest'ultima valeva la pena di una uscita come singolo.

Andy: Come produttore scelsero Phil Wainman, il quale, con la sua camicia slacciata e la sua carnagione abbronzata, mi ricordava un cameriere mediterraneo. Aspettavo che arrivasse il mio piatto di pasta.

Colin: Ma era Cockney.

Neville: Non proprio Cockney.

Andy: Per noi qualsiasi cosa è Cockney. Viviamo nelle cassette dei Troggs, amico.

Neville: Ad ogni modo, la nave colò a picco, vero?

Andy: Riuscimmo a sentirne il missaggio che eravamo in tour e lui fece un buon lavoro, ma non comunicava con il pubblico.

Neville: Andiamo avanti con Black Sea?

Andy: Ero certo che lo avremmo intitolato Tigers In Tune World e andai negli studi Red Brick di Chunky dentro la Town Hall di Swindon per recuperare qualche canzone. "Walking to Work" era il tema della soap opera da supermercato che Marianne non scrisse mai. "Spy In Space" diventò "Living Through Another Cuba" e "Jumping the Gap" diventò "Travels In Nihilon".

Neville: Ancora coi signori Lillywhite e Padgham.

Dave: Erano stati impegnati con il disco di Peter Gabriel e ci stupimmo che volessero tornare con noi ma, sorprendentemente, lo fecero.

Colin: Prima del disco, ad Andy fu chiesto del materiale per Times Square.

Andy: Un film tremendo, ma ci diede la possibilità di vedere quanto avessero progredito Steve e Hugh lavorando con Peter. Penso che avessero sviluppato delle nuove tecniche interessanti e ci fu una nuova robustezza nelle nostre incisioni. In parte perché Hugh aveva lavorato su quel suono di batteria d'ambiente.

Dave: In parte perché abbiamo passato diciotto mesi a promuovere Drums and Wires rinforzando i nostri muscoli esecutivi.

Neville: Ci credo che li avessi.

Dave: In più avevamo qualche grande nuova canzone.

Andy: Ma soprattutto con loro avevamo una grande amicizia. Erano della nostra età e avevamo lo stesso senso dell'umorismo.

Neville: Che Dio ci aiuti!

Colin: Vivevamo sopra gli studi Townhouse perché la Virgin possedeva l'intero complesso. Veramente lussuoso – stanze spoglie a forma di scatola con un letto e un tappeto.

Andy: E raffinate bruciature di sigaretta. La situazione del cibo era molto strana perché i ristoratori esterni di sera chiudevano a chiave il frigorifero per impedirci di fare degli spuntini. Una sera, dopo che la Scozia aveva perso malamente una partita con l'Inghilterra, trovammo Jack Bruce, completamente sbronzo, che cercava di scassinare il lucchetto della porta del frigo. Ci guardò disperatamente ed uno di noi gli chiese: "Hai visto la partita, Jack?" E lui ringhiò: "Quale fottuta partita?" 

Colin: Passammo lì sei settimane, più che per Drums and Wires. Ma continuammo a registrare pressoché dal vivo.

Andy: Non eravamo molto progrediti. Io ero ancora terrificato dal fatto che si accendesse la luce rossa. Ho anche chiesto a Steve se potesse disabilitarla, così da non sapere se si stava registrando o no. Cercavamo di stare dove ci si potesse vedere l'un l’altro, così da poter farci cenno col capo o gridare la battuta d'attacco. Mi meravigliavo di tutte quelle urla che c'erano nei dischi degli altri, come sul "White Album" dei Beatles, ma adesso so perché. Sono solo i musicisti che gridano: "Ecco che arriva il ritornello".

Dave: Non mi è piaciuto fare Black Sea. In parte perché avevo problemi di salute, ma anche per colpa di Andy. Non è certo un musicista arrendevole quando si sta registrando una sua canzone. Ed ero deluso dal fatto che non contribuissi con qualche mia composizione. Quando mi unii al gruppo pensavo che avrei composto, ma non c'era spazio per me. Probabilmente mentivo a me stesso credendomi un autore. Durante le sedute di registrazione ero incredibilmente frustrato e così erano solo tour, tour, tour. Quando uscì il disco ci fu un consenso di critica e la nostra reputazione ne guadagnò, ma io non mi sentivo meglio di due anni prima. Era solo un altro lavoro.

Andy: Tutti noi sentivamo la pressione. Infatti la foto sulla copertina vestiti da palombari fu fatta perché volevamo intitolare l'album Work Under Pressure. Ma Ian Reid pensò che ci avrebbe mostrato sotto una cattiva luce e ci disse di trovare un altro titolo. Così diventò Black Sea.

 

 

BLACK SEA

SULLE CANZONI


 

“RESPECTABLE STREET”

(Andy Partridge)
(Singolo e brano dell’album) 

Incastrato per recuperare il suono di un disco rovinato per arricchire l'introduzione ingannevole del disco, un po' alla Noel Cowardish, Steve Lillywhite sacrifica con calma la sua stampa preliminare di Peter Gabriel 3. E' semplicemente il tipo di gesto di buon vicinato tra musicisti che "Respectable Street" si merita.

La canzone è un veemente attacco all’ipocrisia dei vicini di casa snob. "Al numero 46 di Kingshill Road, avevamo una stupefacente vicina che chiamavamo Signora Lavatrice perché lavava continuamente ogni cosa", dice Andy. "Potevi guardare nel suo giardino in qualsiasi giorno e lei stava appendendo fuori tappeti, stuoie, scarpe, giocattoli; in pratica qualsiasi cosa. A volte, se facevo un po' di rumore, iniziavano a bussare sul muro diventando a loro volta rumorosi. La canzone parla dell'ipocrisia di vivere nei cosiddetti vicinati per bene. E' tutto uno sparlare dietro le tendine tirate. E' la terra di Alan Bennett". "Respectable Street" segna un chiaro cambiamento nel modo di scrivere i testi di Andy. Le immagini sono meno oscure, e la sua forza di osservazione si accentua sulla falsa riga di Ray Davies. "Dave, da poco presente nel gruppo, iniziava a esercitare su di noi la sua influenza degli anni sessanta", dice Colin. "Insieme a Partsy riaccese l'interesse per un sacco di gruppi degli anni sessanta, tipo i Kinks".

La versione del singolo vede Andy registrare di nuovo la voce perché il nuovo discografico, Jeremy Lascelles, pensa che le osservazioni di Andy siano troppo pungenti per essere trasmesse. Sex position (posizione sessuale) diventa proposition (proposta), abortion (aborto) diventa absorption (assorbimento), contraception (contraccezione) diventa child prevention (prevenzione minorile) e retching (vomitare)  diventa stretching (stirarsi). Missata in fretta da Steve Lillywhite, a metà del lavoro notano una strana voce in sottofondo alla fine della canzone. "Era Terry Chambers che gridava seccato di aver preso così alla lontana la canzone da pensare di aver fatto un errore", dice Andy. "La sua lamentela curva di intonazione fino a prendere quella della canzone. Suonava bene, così ne sovraincidemmo un po’ di più".

Per promuovere il singolo registrano un video che vede gli XTC impersonare dei vicini rispettabili nel loro salotto vestendo i panni di un quartetto d’archi, mentre una famiglia di anziani punk scatenano un putiferio nella stanza accanto. "In effetti, il vecchiaccio che ingaggiarono per fare Mr. Punk era astemio", dice Andy. "Ma gli diedero una birra e gli dissero: 'Forza, tracanna questa birra e cerca di sembrare punk' e lui andò completamente fuori di testa. Non riusciva a stare in piedi".

 

 

“GENERALS AND MAJORS”

(Colin Moulding)
(Singolo e brano dell’album)

Come spesso succede nel caso di canzoni di Colin, la musica suggerisce una frase e la frase suggerisce le parole. "Generals and Majors" suona leggermente militaresca anche quando durante le prove, per la prima volta, fa sentire la semplice progressione di accordi in Fa con la sua chitarra acustica. Quando Terry aggiunge il ritmo disco da passo dell'oca "Peasoup! Peasoup!", la canzone diventa una marcetta. "In realtà avevo solo un verso e così, più o meno, la creammo in studio", dice Colin. In studio è alquanto massacrata, fino a che Andy scopre il riff d'apertura di chitarra.

"Diventò chiaramente una canzone sui militari, ma dal lato pomposo e leggermente umoristico piuttosto che da quello antimilitare", dice Colin. "Avevamo chiacchierato sulla serie TV 'La Grande Guerra', e stavo pensando a tutti quei generali pomposi, come Haig. E' venuta fuori così". La semplice struttura di accordi la apre a infinite possibilità di agganci melodici, iniziando dal metallico riff d'apertura di Andy, passando dal profondo motivo di chitarra di Dave, per arrivare al ritornello fischiettante e orecchiabile. "Avevamo più ami che un negozio di caccia e pesca", dice Colin. C'è anche un'orecchiabile linea di voce bassa a bocca chiusa, cantata da Step, il cuoco scozzese della Townhouse.

La canzone garantisce una buona accoglienza ai concerti, e una grande quantità di passaggi alla radio le assicura familiarità con il pubblico. E' di scarso peso e un successo minore.

Anche il video è di scarso peso. Alla Virgin in origine avevano voluto come primo singolo "Towers of London", il cui video era stato completato. Ma "Generals and Majors" viene fuori così bene da far loro cambiare idea e, visto che il budget è già stato speso, sembra che non ci possa essere un video per la neonata MTV. Durante la registrazione di un documentario della BBC su una nuova registrazione inscenata di "Towers of London" al Manor, Richard Branson della Virgin utilizza il guadagno pubblicitario per lanciare uno smisurato rock'n'roll party nel parco che circonda il posto. Il gruppo spiega a Branson che sono preoccupati per la sorte di "Generals and Majors". Branson infila qualche appunto nella direzione giusta, affitta alcune uniformi ed hey – presto fatto il video. "L'idea fu che Branson e i suoi vicini dell'Oxfordshire fossero tutti dei generali e noi i loro camerieri che li prendevano in giro", dice Andy. "Misero insieme il gironzolare nel laghetto di Branson, noi sui gokart e un castello di gomma mezzo sgonfio ed ecco a voi il vostro video".

 

 

“LIVING THROUGH ANOTHER CUBA”

(Andy Partridge)

"Spy In Space" era un'idea di demo fallita, che Andy aveva scarabocchiato negli studi Red Brick di Swindon prima di iniziare a lavorare a Black Sea. La lasciano perdere, ma frutta il riff che si sviluppa in "Living Through Another Cuba". Per Andy è un’opportunità per esprimere la sua paura per una guerra nucleare. "Fino a poco tempo fa ero paranoico sul fatto che ci fosse la possibilità di una terza guerra mondiale. Quando ero un ragazzo di quindici anni i miei genitori si aspettavano sinceramente che accadesse. Così volli scrivere una canzone di protesta alla Dylan sotto forma di lista". Quello che ne viene fuori è invece, nonostante i riferimenti alla Russia, all’America, e al piccolo Regno Unito, un bulldog sdentato che rimane neutrale.

Musicalmente è frenetica, con eco sovraincise dappertutto sulle urla e sulla batteria. La batteria elettronica Sniper di Terry è di velocizzata per fischiare ogni due misure ed una falsa macchina Space Invaders nello sfumare finale colloca la canzone con certezza nel 1980. Il senso della storia di Andy avrebbe dovuto essere più accurato dato che indebolisce l'intero testo, poiché la crisi dei missili cubani non avvenne nel 1961!

 

 

“LOVE AT FIRST SIGHT”

(Colin Moulding)

Alcune prove per il disco sono effettuate negli studi Tudor di Terry "Fatty" Alderton a Swindon e "Love At First Sight" è una di queste. Colin ha la melodia beffarda e scolastica ed un riff che sembra una marcetta, specialmente dove Dave suggerisce un'accordatura alternativa. E' questa marcetta ad annunciare l'idea lirica del gioco d'amore.

La canzone è piena di idee prese in prestito. La voce troncata e con l'eco del ritornello rimorchia il suo ciuffo di capelli nella direzione dei successi del momento "Video Killed the Radio Star" e "Pop Musik", e la sezione mediana sa della "Can’t Get Used to Losing You" di Andy Williams.

Andy ammette che per l'assolo a metà della canzone era a corto di idee. "Avevo proprio come una specie di panico, così feci solo questa cosa da treno a vapore tagliente. Mi è proprio piaciuto farlo. Avevamo un sacco di piccole idee musicali, cosicché a quel punto c'era solo bisogno di un po’ più di chiasso".

Non è un successo internazionale, ma la Polygram canadese pensava che lo potesse diventare con una piccola tirata. "Dissero che volevano farle un paio di modifiche", dice Colin. "Li lasciammo fare, e loro la accelerarono!"

 

 

“ROCKET FROM A BOTTLE”

(Andy Partridge)

Il 5 novembre 1605, un gruppo di terroristi cattolici romani benestanti cercò di far saltare in aria il re protestante Giacomo I insieme a tutto il suo parlamento. Guy Fawkes fu sorpreso mentre cercava di accendere la miccia e fu bruciato sul rogo. Da allora i britannici festeggiano l'abbastanza perversa notte di Guy Fawkes con una effigie rituale di Guy che brucia, e fuochi d'artificio pagati dai ragazzi che mettono in mostra la loro abilità nel costruire Guy in cambio di donazioni. "Un soldo per Guy è veramente importante a Penhill", dice Colin. "Ne puoi vedere circa una ventina allineati fuori dai negozi". "Sembra di vedere un massacro", dice Andy. Il giorno seguente di solito Penhill è disseminato di razzi bruciati e bottiglie del latte annerite perché usate come rampe di lancio.

Quello è il legame con le bottiglie e i razzi, ma il brano vuole essere solo una canzone allegra e ottimistica, tipo la felicità-porta-fortuna, che parla di essere innamorati. "Ero un grande appassionato di fuochi artificiali, è quindi questa la connessione. Quando sei innamorato ti senti come se potessi esplodere come un fuoco d’artificio", dice Andy. Ancora una volta Dave è obbligato a suonare il piano a dita grasse, come nella "Waiting for the Man" dei Velvet Underground. Ma si fa sentire anche con un assolo di chitarra molto interessante. "Si mise in disparte ed elaborò questa cosa nel suo stile inimitabile", dice Andy. "Ancora una volta si tratta di una specie di marcetta. Io penso che un sacco di modi di suonare la chitarra di Gregsy assomiglino a marcette".

 

 

“NO LANGUAGE IN OUR LUNGS”

(Andy Partridge)

C'è un unanime consenso che dice che questo è uno dei momenti più belli degli XTC. " 'No Language In Our Lungs' è stata una delle nostre cose migliori", dice Dave. "Tutte le parti di chitarra hanno uno scopo ben preciso". "E' anche una delle mie preferite, e tornando indietro a questo disco, la devi tirar fuori. In lei c’è molta aria", dice Colin. "Puoi quasi mettere le mani nel disco e girare intorno agli strumenti". "Lo strano è che parla di quanto sia fallibile il linguaggio e di quanto sia difficile farsi intendere. E' finora una delle poche canzoni dove dico effettivamente quello che voglio dire. Sono proprio orgoglioso della frase 'I would have made this instrumental but the words got in the way'[1]. Quella frase è l'essenza della canzone".

La registrazione è riempita di effetti, compresa la voce di Alan Whicker registrata dalla televisione presente in studio. "Devi essere proprio quella mezza sega di Whicker per sapere qual'era il programma", dice Andy. Ma la forza della canzone risiede nelle chitarre e nella semplice linea di basso. "La chitarra mi ricorda il periodo di 'Rain' dei Beatles", dice Andy, che adesso ammette la somiglianza del suono del lento arpeggio di chitarra con la "I Want You (She's So Heavy)" dei Beatles. "A quel tempo non me ne accorsi, ma ci assomiglia proprio".

 

 

“TOWERS OF LONDON”

(Andy Partridge)
(Singolo e brano dell’album)

"Clank!". Terry prova il colpo combinato di un piatto e di un estintore.
"Va bene?" chiede.
"Arriva a 103!" risponde Steve Lillywhite, esagerando, in una leggera imitazione di Ian Reid.
Andy grugnisce una risatina sordida.
"Un, due, tre, quattro", conta Terry e inizia a sentirsi uno dei migliori riff mai scritti.

Dave Gregory descrive "Towers of London" come "un grande singolo". "Con della parole a metà", dice Andy. "Ad essere onesto penso che stessi cercando di riscrivere 'Waterloo Sunset'. Sono affascinato dalla storia e volevo guardare al modo in cui crebbe la Londra vittoriana dal punto di vista dei lavoranti, della gente che morì per scavare tutte le gallerie di Londra, ma 'Tunnels of London' non suonava tanto bene. Le parole in realtà non dicono quello che volevo. Volevo esprimere qualcosa di solidale con la gente che morì per costruire la vetrina vittoriana. Provai a scrivere una canzone alla Kinks, ma riuscii a tirarne fuori solo una minima parte. Quella pezzo di coro che fa 'La, La, Londinium' è disperato".

Musicalmente, comunque, è una delle sue canzoni più memorabili. Una massa di movimenti differenti tra chitarre, sintetizzatori e voci soffocate nella più complessa raccolta di accattivanti righi musicali. La canzone è scelta per essere il primo singolo, e girano un video in giro per la città. "Vi partecipammo risalendo il Tamigi su una barca", dice Colin con accento Cockney. "Era un giorno particolarmente freddo e i nostri capelli volavano da tutte le parti. Dopodichè ci telefonarono per dirci che non lo avevano ancora pubblicato". Qualche tempo il completamento del disco la BBC produce anche un documentario sul "Making of Towers of London", nonostante l’intera cosa sia simulata al Manor.

"La notte dopo che spararono a Lennon stavamo tenendo un concerto a Liverpool, e vedendo che la fine di 'Towers of London' nell'accordo finale poteva facilmente mutare, iniziai a suonare 'Rain' ", dice Andy. "Ricordo che a quel punto diventò molto emozionante. Pensai, dio mio, siamo a Liverpool la sera in cui hanno sparato a Lennon, e stiamo suonando una canzone dei Beatles. Avevo le lacrime che mi scendevano sulle guance".

 

 

“PAPER AND IRON (NOTES AND COIN)”

(Andy Partridge)

E' difficile trovare un disco degli XTC nel quale non si faccia riferimento alla mancanza di soldi. Nell'arco degli anni l'essere al verde fornisce un ricco filone di materiale per i testi. "Credo che siamo sempre stati infatuati dall'argomento di non fare abbastanza soldi per vivere", dice Andy. "Ci sono un sacco di canzoni con questo soggetto. Questa canzone parla della piccola umiliazione che si subisce per guadagnarsi la paga. Lavoravo disegnando poster nei grandi magazzini McIlroy, ed era un lavoro abbastanza bello, ma c'erano le solite persone che credevano di avere il diritto di umiliarti solo perché erano i tuoi capi". Ma non parlava di soldi sin dall'inizio. La canzone in origine era intitolata "Moebius Mood", dopo la confusa prospettiva impressa ad "Ants On a Moebius Strip" di M.C. Escher. Ma il denaro è un soggetto più pressante delle formiche.

Per Colin cantare la canzone dal vivo è un problema ed anche la registrazione lo prova. "Hai mandato me e Gregsy a cantare quei cori ed erano così rapidi, senza possibilità per respirare; alla fine stavamo quasi per svenire", dice Colin rivolgendosi ad Andy. Ancora una volta un pezzo della cucina dello studio morde la polvere nella registrazione – la rullata metallica che accompagna l'assolo è suonata da Terry su un vassoio di metallo assicurato ad un sostegno di un tamburo.

 

 

“BURNING WITH OPTIMISM’S FLAMES”

(Andy Partridge)

Fortunatamente, quando la suonano dal vivo, Andy non deve suonare la chitarra mentre canta le rapide triplette. Sia dal vivo che in studio Andy a stento riesce a raccogliere il fiato sufficiente per cantarne una riga intera. "Era una canzone che si rallegrava da sola e quando parlo di 'lei' in realtà sto parlando di me", dice Andy. "Mi piaceva tanto cantarla, soprattutto quando arrivavo al grandioso middle eight. Sembrava come qualcosa del film The Big Country".

La versione dell'album è leggermente più corta di quella che avevano registrat. "Steve Lillywhite disse 'Sono preoccupato seriamente dal fatto che sia troppo lunga. Lasciatemi togliere di mezzo una strofa e un ritornello'. Ero inorridito dal fatto che tirasse fuori tutto quel nastro, e con un rasoio ne tagliasse un grosso pezzo. Unì insieme le estremità, ce la fece sentire e suonava molto meglio".

La strofa "In like Flint and styling" si riferisce al film In Like Flint, che Andy era andato a vedere solo perché gli era piaciuto il modo in cui il disegnatore della locandina aveva stirato impeccabilmente i pantaloni di James Coburn! "Avevamo sempre pensato che Dave fosse piuttosto spilorcio quando si unì a noi", dice Colin. "Così di solito cantavamo 'Our man skinflint'[2]".

 

 

“SGT. ROCK (IS GOING TO HELP ME)”

(Andy Partridge) 
(Singolo e brano dell’album)

Succede sempre così. Scrivi una canzone che non ti piace e tutti la vogliono comprare. Dopodiché la ascoltano con attenzione, non la capiscono, e ti trattano violentemente. E' con "Sgt. Rock", il quarto singolo tratto dall'album e grande successo, che Andy ha il suo primo assaggio dell’ostilità che Barry aveva subito ai tempi di "My Weapon".

"Questa canzone la detesto un po'. Era troppo un brano leggero di insignificante lanugine, e improvvisamente diventò un singolo. Volevo lasciarlo in un angolo del disco, come fosse un pezzettino divertente. In effetti ricevetti lettere minatorie di femministe che pensavano io sostenessi di dover pestare le donne. Ma non la penso così, per niente. La canzone parla di un ragazzo imbranato che ha questa divertente piccola fantasia di poter essere il Sergente Rock, un uomo tosto, che le donne dovrebbero rispettare. Ovviamente si sta sbagliando. Vorrei non averla mai scritta. Morii di imbarazzo nel momento che uscì. Non colsero la situazione umoristica. Ero anche arrabbiato con Alex Harvey che scrisse 'Give My Regards to Sgt. Fury' perché avevo sempre desiderato scrivere una canzone su di lui. Così dovetti voltare la mia fedeltà dall'eroe Marvel inventato da Jack Kirby verso l'eroe della DC Comics disegnato da Joe Kubert".

 

 

“TRAVELS IN NIHILON”

(Andy Partridge)

Andy è colpito parecchio dal libro Travels In Nihilon di Alan Sillitoe. La strana storia di un gruppo di scrittori itineranti che visitano uno stato dell'Est Europa che ha aperto da poco le frontiere, e che descrivono una sorprendente visione di anarchia. Con una macchia d'inchiostro per bandiera e il vivere pericolosamente considerato come un extra opzionale, ad Andy pare la metafora perfetta del punk. Si sente tradito dalle false promesse del punk ed ora lo esprime in questa canzone. "L’intera canzone parla dell'incredibile senso di delusione che provai per l'intero movimento punk", dice. "Questa è la nostra 'Tomorrow Never Knows'. 'Non c'è cultura giovanile, solo maschere che ti lasciano affittare'. Il punk era cominciato come una cosa onesta ed io ero disgustato dall'ipocrisia. Ci credevo quando lo cantava Iggy, ma finì tutto nel nulla". "Penso che tutti noi fossimo toccati dal punk perché eravamo molto giovani", dice Colin. "Andrews continuava sempre ad insistere su questo. Pensava che Joe Strummer fosse un dio. Forse Johnny Rotten era il sindaco di Nihilon".

"Travels In Nylons", come è intitolata, si basa su un giro di basso recuperato da "Jumping the Gap" e su uno dei ritmi ciclici di batteria di Terry Chambers per creare una canzone dal ritmo frenetico, folle, carico di infausti presagi. "Era una di quelle cose che possono saltar fuori solo in studio", dice Colin. "Era un viaggio coraggioso in una nuova area musicale", dice Dave. "Come struttura, la cosa si ammucchiava e si ammucchiava come un autotreno", dice Andy. Comunque la forza delle metafore è minata dal triste effetto pioggia registrato nella doccia dello studio di Steve Lillywhite. Non si tratta, contrariamente a quanto asserito dalle congetture di qualche fan, di un riferimento a Psycho di Hitchcock.

 

 

FUORI DAI BINARI…


 

“WAIT TILL YOUR BOAT GOES DOWN”

(Andy Partridge)
(Solo singolo)

Andy scrive "Wait Till Your Boat Goes Down" a tarda sera, sdraiato nel letto a fianco di Marianne che cerca di dormire. "Ero lì sdraiato, nudo come un verme con la mia chitarra acustica e il mio blocchetto per gli appunti e pensai, 'Che melodia stupenda. Forse diventerà un singolo'. Quella notte non riuscii a dormire".

La canzone è un attacco maligno alle ragazze borghesi che guardano dall'alto in basso i ragazzi operai di Swindon, ragazze che Colin chiama "le ragazze di via Westlecott", perché vivono nella parte più bella della città e guardano con alterigia i ragazzi come Andy. "La gente mi diceva di scrivere di quello che conoscevo, ma questa era una fantasia sulle donne che ti trattano con arroganza. Che ne sapevo di queste donne?" dice Andy. Ma è stato trattato male da un certo numero di loro. Alla Virgin suggeriscono di lavorare con il produttore Phil Wainman. Terry ne è intimidito perché è stato un batterista e sembra voler suonare sul disco. Nonostante Andy pensi che assomigli a un cameriere mediterraneo a causa della sua camicia slacciata e la sua carnagione scura, lo riempie di complimenti. "Fece un gran bel lavoro, sebbene avessimo un lento intervallo ritmico, e ci mise sopra questo pesante ritardo sovrainciso, probabilmente su nostro suggerimento. Penso che rese il ritmo abbastanza impacciato. Se possibile, la decommercializzò". Il che le assicura lo status di fiasco. Durante le sedute di registrazione Phil prepara anche un mix dalle tinte americane di "Ten Feet Tall" e registra nuovamente "Officer Blue", anch'essa aspira all'America.

 

 

“OFFICER BLUE”

(Colin Moulding)
(Solo lato B, non presente sull’album)

"Questa è il peggior lato B che abbiamo mai fatto – frammenti raschiati dal fondo del barile", dice Colin del suo tributo agli agenti di polizia che a volte lo sorprendevano mentre tornava a casa a tarda notte, nel posto e nello stato d'animo sbagliati. "Credo che ciò che mi ispirò fossero tutti quei poliziotti che saltavano fuori in Yellow Submarine".

"Non so come abbiamo fatto a farla franca con questo missaggio", dice Andy, che effettuò il missaggio assieme a Colin. "Alcune parti sono completamente stonate e l'assolo di Korg è nella chiave sbagliata". Tuttavia tutto ciò non lo ha mai preoccupato.

 

 

“TAKE THIS TOWN”

(Andy Partridge)
(Canzone della colonna sonora di
Times Square, pubblicata come singolo aggiunto a “Babylon’s Burning” dei Ruts)

Andy è così onorato che gli abbiano chiesto di scrivere musica per un film che non gli viene in mente che possa essere immondizia. Lo sarà, ma gli XTC propongono "Take This Town", "Love At First Sight" e "Rocket from a Bottle". "Fortunatamente l'unica che usarono fu "Take This Town", e nel film si sente solo da una radiolina nascosta dalle urla di una donna in ambulanza".

"Ero proprio lusingato che me lo avessero chiesto, ma si rivelò essere il bidone che mangiò New York. Fu la canzone più rockeggiante che avessimo mai fatto", dice Andy. "Lessi il copione e pensai di proiettarmi nelle menti di queste giovani donne che maturano e cercano loro stesse. C'è un pochino di Thin Lizzy, e la sezione mediana è puro Tom Petty and the Heartbreakers. In più, ho amato il ritornello marinaro di South Pacific e ho sempre desiderato mettere qualcosa di simile in qualche canzone. Così il coro ha questa cosa alla Broadway". C'è anche un accenno alla "Maria" di Bernstein nascosto nella melodia, anche se Andy non sa come ci sia potuto finire.

Andy si reca alla festa per la prima del film in America e assaggia l'ambiente hollywoodiano. In quell'occasione gli presentano una giovane dal nome di Erica Wexler.

 

 

“STRANGE TALES, STRANGE TAILS”

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

Nonostante sia stata prodotta da John Leckie agli studi Matrix per le sessioni di registrazione di Go 2, è rimasta in sospeso fino a che la pressione per avere qualcosa di nuovo non costringe Andy e Colin a remissarla. "Non andava bene per il consumo umano", dice Andy. "Era dannosa per la salute", concorda Colin. La versione originale includeva una parte di Barry che Andy sostituisce. "Non volevamo che la gente ci identificasse ancora con il suono di Barry Andrews, così suonai la sua parte con il Korg e l'assolo fu rimpiazzato con una chitarra registrata al contrario".

Il testo è solo un gioco di parole basato sulla passione di Andy e di Colin per i fumetti americani della serie "Strange Tales", ma il suo unico discutibile merito risiede nell'aver scovato una rima tra uniform e il babiloniano cuneiform. "Erano tempi duri per noi”, dice Colin ricordando come con questa e con "Officer Blue" raschiarono il fondo del barile. "Ci sentivamo un po' come quando nelle radio si va in panico su cosa mandare in onda".

 

 

“SMOKELESS ZONE”

(Colin Moulding)
(solo lato B, non presente sull’album)

"Questa è solo una leggera lamentela sull'inquinamento. E' solo una lista di lagnanze, ed Andy fu molto intelligente a riesumare la melodica e a cominciare a soffiarci dentro. Se ci può essere un frecciatina per l'inquinamento, questa lo era", dice Colin.

"Smokeless Zone" non è certo una canzone ben vista dalla band ed è destinata al sacco dei lati B molto presto. "La registrammo il più in fretta possibile finché ne ho avuto subito abbastanza, così me ne sono andato a letto e ho lasciato gli altri a cercare di registrarci qualcosa di buono".

"Terry provò qualcosa di diverso e suonò i vari tamburi separatamente", dice Andy. "Steve Lillywhite aveva fatto notare che il batterista dei Banshees non riusciva a fare una registrazione decente suonando tutta la batteria insieme, ma che riusciva a fare grandi cose suonando i vari pezzi in momenti diversi. Ma Terry non apprezzò e non lo fece mai più. Nella canzone si può sentire che alcuni colpi di piatto sono fuori sincronia. Molti si sono chiesti cos'è la divertente vocina alla Topolino dell'inizio. A quei tempi Steve Lillywhite stava giocando con un harmonizer, e alcune volte lui lo accendeva quando meno te lo aspettavi. Tu cercavi di cantare e la tua voce diventava acuta e accelerata. Fu uno scherzo che smise di fare dopo un paio di volte, ma ne lasciò un pezzettino sul nastro".

 

 

“DON’T LOSE YOUR TEMPER”

(Andy Partridge)
(solo lato B, non presente sull’album)

In un altro momento di malintesi, Andy scrive "Don't Loose Your Temper" volendo dire di non perdere la capacità di perdere la pazienza. "Non volevo dire di non perdere la capacità di essere selvaggio e di arrabbiarsi. E' una maniera di esprimere il modo in cui la gente diventa sottomessa quando inizia una relazione e viene a mancare quel qualcosa che la rende eccitante. Penso che fosse in realtà rivolta a Marianne".

Registrano la canzone molto in fretta ed è degna di nota la presenza del batterista degli Jam, Rick Buckler, che si introduce dallo studio accanto armato di una bottiglia di vino Sangue di Toro per curiosare. Lo arruolano per aggiungere dei battimani.

 

 

“THE SOMNAMBULIST”

(Andy Partridge)
(solo lato B, non presente sull’album)

L'Unione dei Musicisti della Gran Bretagna ha alcune regole restrittive circa la registrazione di brani per le esibizioni in playback alla televisione, e quando gli XTC sono invitati a "Top of the Pops" per esibirsi con "Making Plans for Nigel", è implicito che debbano registrarla di nuovo. Così si recano per una seduta fasulla agli Olimpic Studios. "La direzione della casa discografica, insieme ad un tipo dell'Unione, venne a vedere se avessimo effettivamente iniziato a registrare e se stessimo filmando su quello", dice Colin. "Quindi portarono fuori l'uomo dell’Unione dei Musicisti pagandogli il più grasso pasto possibile, dopodiché un’ora dopo tornarono indietro e miracolosamente la registrazione era finita, e noi eravamo pronti per 'Top of the Pops' ".

"Naturalmente nessuno aveva registrato niente di nuovo. Fu una totale finzione. L'Unione lo sapeva e la casa discografica anche", dice Andy. "Quando se ne andarono tutti dissero, 'Andiamocene al bar'. Ma avevamo prenotato ancora circa un'ora e mezza di studio di registrazione e pensai che il tempo in studio fosse molto prezioso. Così dissi a Terry, 'Prima di andare al pub, suonami solo un po' di thump thump sulla grancassa' ". L'ingegnere del suono Laurence Burridge prepara un nastro ciclico con sopra la grancassa e lo riproduce dalla bobina vicino ad un microfono. Quando ritornano dal pub, Andy ha scritto, registrato e missato il pezzo.

L'idea per la canzone era scaturita un paio di anni prima da un incontro con un membro dello staff della Virgin newyorkese. "Mi trovai negli uffici di Perry Street, e c'era questa segretaria irlandese che mi suonò qualcuna delle sue composizioni. Una cosa che mi restò in mente fu questa strofa sul camminare nel sonno, descrivendola come il tuffarsi in acque profonde. Pensai che fosse un’idea splendida e che avrei potuto scriverci un'intera canzone".

 

 

“HISTORY OF ROCK AND ROLL”

(Andy Partridge)
(Canzone solista pubblicata su
Miniatures di Morgan Fisher)

"Mi telefonò Morgan Fisher dei Mott the Hoople e mi chiese se volessi contribuire a questo progetto che era un grande lavoro artistico condensato in sessanta secondi. Cosicché pensai che avrei provato con la storia del rock'n'roll. In effetti fu registrato durante le sedute di registrazione per Black Sea, e rappresenta ogni decade del rock'n'roll con un suono – il singhiozzo degli anni cinquanta, la chitarra degli anni sessanta, e il sintetizzatore scoreggiante degli ottanta in trenta secondi. Gli piacque molto. E ci guadagnai circa 6 sterline e 75". In quei sessanta secondi Andy riassume ciò che gli XTC stanno gradualmente diventando, da un indisponente gruppo punk ad una delle più ricche fonti musicali che la Gran Bretagna abbia mai prodotto.

 



[1] trad. “Avrei voluto farla strumentale, ma le parole si intrufolano sempre”

[2] trad. “Il nostro taccagno”

 

SONG STORIES
h o m e