|
INTRODUZIONE
Alta sopra Uffington Down c'è l'immagine di un cavallo al galoppo, levigato nel verde tappeto erboso inglese e visibile grazie al bianco pendio calcareo. E' una cosa dall'aria strana, allungata, piuttosto astratta. Fu scolpita durante l'Età del Ferro da un antico Picasso; un pezzo d'arte naïf che non starebbe male sulla porta di un frigorifero gigante, firmato: Merlino, anni otto.
Il Cavallo di Uffington era già vecchio di 1000 anni mentre le squadre edili romane costruivano Ermin Street, la strada pavimentata principale che conduceva verso ovest. Ha osservato trascinarvi i maiali provenienti dal mercato di Swine Dun (Pig Hill). Il cavallo era già antico mentre i Celti venivano condotti in Galles dalla colonizzazione dei Sassoni. Galoppava, mentre i Vichinghi imperversavano, violentavano e saccheggiavano, mentre Re Alfredo li ricacciava indietro. Se ne stava lì orgoglioso, mentre i Normanni invadevano e progettavano i caratteristici confini che esistono ancora oggi. Si stagliava come una sentinella sulla Britannia medioevale, mentre questa si sforzava di civilizzarsi. Ha osservato "i manovali a cottimo che inchiodavano i binari"[1] della Great Western Railway. Correva con gli occhi allucinati, mentre osservava lo svilupparsi dell’autostrada M4. E' uno dei più grandi simboli storici inglesi. "Sembra una papera!" disse un dirigente della Epic Records, e in un attimo liquidò il grande monumento. "Se volete un cavallo, i nostri artisti ve ne potranno disegnare uno!".
Ancora una volta, gli XTC venivano fraintesi. La casa discografica mandò immagini di un cavallo selvaggio, di uno imbizzarrito, e di qualcuno che cavalcava attraverso una imitazione in cartapesta di un villaggio "inglese". La casa discografica mancò totalmente il punto. "English Settlement"[2] era il titolo dell’album, e il cavallo di Uffington era l'indicazione, vecchia di 3000 anni, di un antico insediamento inglese. Era un’intensa immagine visiva. Gli XTC vinsero la questione, ma non capirono mai il motivo per cui ne abbiano dovuto discutere.
Gli XTC sono probabilmente la band più fraintesa di un'industria costellata di malintesi. Andy Partridge, Colin Moulding e Dave Gregory non sono dalle rock star. Parlano con la pronuncia strascicata tipica dell'ovest inglese, poco avvezzi alle Chevrolet fine anni 50, o al surfing o al bere forte. Dave Gregory colleziona chitarre e archivia con cura le sue videocassette. Colin Moulding è affascinato dall'astronomia ed ha due figli adulti. Andy Partridge colleziona e costruisce soldatini, inventa giochi da tavolo e non vuole imparare a guidare.
Band così lontane dallo standard del rock'n'roll non sono del tutto rare in Gran Bretagna, ma forse solo i Kinks possono sostenere di essere dei disadattati più influenti degli XTC. Anche se non possono dire di essere stati così influenti, e con continuità, durante tutto l'arco della loro carriera. A vent'anni dal loro primo disco, gli XTC rimangono una produttiva attività industriale artigianale di musica, uno standard su cui altri si misurano. Mentre si esercitano nel loro hobby di creare canzoni sempre più belle chiusi nelle loro camere, o nello studio nel garage, la musica di Partridge, Moulding, e Gregory continua ad ispirare musicisti di tutto il mondo.
Naturalmente gli XTC creano malintesi anche tra i loro fan. Il senso nazionale dell'ironia ha da sempre cacciato nei guai gli inglesi. Il famigerato commento di John Lennon "più popolare di Gesù" è stato un esempio perfetto dell’improvvisata ironia inglese, ma è stato preso alla lettera e migliaia di dischi dei Beatles sono stati bruciati per questo. La sincerità degli XTC, unita ad una infarinatura di commenti ironici, li ha spesso messi nei guai. Colin Moulding è probabilmente ironico quando dice, "Stiamo soltanto facendo piani per Nigel, ha il suo futuro nella siderurgica".[3] Ma doveva l’industria siderurgica sbandierare un gruppo di lavoratori di nome Nigel per testimoniare la sicurezza del loro lavoro? (La vera ironia è che nella decade successiva hanno lasciato a casa parecchia forza lavoro ).
Gli XTC sono fraintesi anche quando parlano seriamente. Andy Partridge in "Dear God" si interroga circa l’esistenza e le motivazioni di una divinità, ma può questo provocare delle minacce dinamitarde alle stazioni radio che mandavano in onda la canzone? (Ancora una volta, la vera ironia è che i Cristiani lo minacciavano di morte a causa della sua supposta condotta poco cristiana). Forse è la semplicità degli XTC a far credere loro che il mondo li possa capire. Gli inglesi credono che gli stranieri li comprendano meglio se parlano lentamente e a voce alta, ma si sbagliano. I fan degli XTC di tutto il mondo continuano ad interpretarne male le parole e la musica. Gli XTC cantano di bombe, povertà, famiglie poco normali, guerra, religione. Cantano le condizioni umane scherzandoci sopra. Chiunque venga da Swindon deve riderci sopra. Nessuno di loro proviene da un ambiente benestante. Nessuno di loro ha fatto fortuna con la propria carriera. Vivono tuttora in una delle meno desiderabili cittadine inglesi, bersaglio di scherzi. Fanno casino in maniera dimessa per poi ridacchiarci sopra nei pub. Se mai c'è stata anarchia nell'UK, probabilmente si manifesta in questo modo – uomini con accento campagnolo e la pancetta, che cantano canzoni provocatorie nei loro nascondigli di Swindon.
Qualsiasi persona seduta sull'espresso 125 che conduce ad est, cinquanta minuti circa fuori Londra, può vedere il cavallo di Uffington sopra la sua collina, due o tre miglia sulla sinistra. Simboleggia il confine tra le Home Counties e la mistica West Country. E' anche un avvertimento del fatto che stai arrivando a Swindon.
La Swindon di oggi è colpa di uno dei grandi eroi della Rivoluzione Industriale, Isambard Kingdom Brunel, un uomo assennato dal nome stupido. E' un grande ingegnere, quando il titolo di ingegnere stava orgogliosamente alla pari con quello di generale o di giudice, di professore o pioniere. Egli costruisce la prima nave d'acciaio del mondo, la prima nave di linea a vapore, grandi ponti e tunnel, e la Grande Ferrovia Occidentale, che collega il Galles e le terre occidentali inglesi con la capitale. E' chiaro che, a metà del diciannovesimo secolo, non si può certo prendere le locomotive e i vagoni dagli scaffali dei supermercati. Così Izzy deve progettare e costruire l'industria ferroviaria dal nulla.
Per farlo sceglie un’area piana di 350 acri a metà strada della linea, abbondantemente fornita di acqua, pietre, argilla e terreni per costruire stabilimenti, capannoni, fornaci, recinti per il bestiame e alloggi. L'area che sceglie si stende sotto un brufolo di collina, coronata dalla piccola, pacifica, nessun-bisogno-di-cambiare, lasciateci-soli-siamo-felici-così-grazie, città mercato di 2000 abitanti chiamata Swindon. Izzie strizza quel brufolo e Swindon scoppia sopra tutta la valle del Tamigi.
La nuova Swindon prospera e cresce rigogliosa. E' possibile affermare che sia successo a causa dell’immondizia. Nell'Inghilterra industriale, se fai fatica a respirare significa che ti trovi in una città ricca. Come dice un proverbio dell'Inghilterra del nord, "Dove c’è il letame, c’è l’erba", e Swindon è nel letame fino al collo. In mezzo secolo il piccolo paese diventa una cittadina, mancandole solo le onorificenze ecclesiastiche per essere dotata dello status di città. Alla fine del diciannovesimo secolo da lavoro a 100000 persone e, per riconoscerne l'importanza, la Regina Vittoria le concede la carta istitutiva. I suoi ragazzi verranno a Swindon per provare le delizie offerte da un magnaccia locale di nome Partridge, e per ringraziarlo gli daranno una fila di villette. Swindon costruisce ferrovie per tutto il mondo. Swindon è la cittadina industriale dell'Inghilterra del nord dislocata nella campagna perbene del sud. E' stata, ed è, fuori posto.
Nonostante gli inglesi raccolgano ancora oggi i benefici d'esser stati i promotori della Rivoluzione Industriale, tipo l'essere più ricchi di un sassolino bagnato dell'Atlantico, la corsa Vittoriana per l'industrializzazione lascia loro una eredità sgradevole. Swindon è un pasticcio di città. Brunel ha una chiara visione che però, a metà del ventesimo secolo, diventerà trascurabile. La fine dei lavori per la ferrovia lascia una larga, sporca cicatrice nella campagna, e i successivi piani regolatori la peggiorano ulteriormente, come squadre di aghi nelle mani di maldestri studenti di chirurgia plastica che "correggono" parti diverse della stessa faccia. Come la maggior parte della popolazione inglese, la gente di Swindon soffre con tranquillità questo sconvolgimento. L'unione che avevano raggiunto grazie ai lavori per la ferrovia se ne va. L'orgoglio civico non c'è più. Ne hanno abbastanza. Se protestano, è per le cose sbagliate; scioperano per le paghe, invece che per il loro schifoso ambiente di lavoro o per la disoccupazione. Alla fine degli anni settanta, gli inglesi sono apatici, annoiati, indifferenti, stupidi. Si meritano Margaret Thatcher.
Da questo vuoto culturale di villette economiche, di catapecchie vittoriane, e di luride industrie nasce il punk rock. Come parecchio pop britannico ha origini americane, ma diventa completamente inglese, un'espressione della frustrazione giovanile che terrorizza la stampa, la popolazione adulta, le autorità e l'industria discografica. Naturalmente il punk è più vero in certe menti piuttosto che in altre. E' stato sfruttato come qualsiasi altra forma musicale, ma per molti giovani, ricettivi ad ogni forma di culto, è come una religione. Molti gruppi vanno a "Top of the Pops" con la nomea di "punk", ma hanno solo tagliato i loro capelli lunghi e modificato i loro pantaloni scampanati per farli andare d’accordo con la pettinatura. Hanno solo smesso di suonare cover di glam pop e pretendono di essere cattivi giovani punk, sputando e cambiando il contenuto lirico dei testi, passando dal cantare di ragazze e di auto, a cantare di aborto e di sussidio di disoccupazione.
Il punk non diventerà mai la rivoluzione che promette di essere. Appena i suoi esponenti di spicco guadagnano dei soldi, diventano uguali a qualsiasi altra giovane stella del rock, con più contante che buonsenso. Molti di loro usano l’ideale punk come leva per ottenere un contratto discografico. I pochi che sopravvivono diventeranno benestanti, grassi, abili, e imbarazzati dall’intera faccenda.
Se il punk ha fatto qualcosa di buono, tuttavia, è stato di prendere a calci nel sedere l'industria discografica inglese. I musicisti si riappropriano delle loro musica togliendola ai discografici. Questo è eccitante. Diventa accettabile fare dischi più con la passione che con il marketing. Se Beefheart fosse nato dieci anni dopo, e fosse stato inglese, avrebbe avuto un pezzo in classifica.
Swindon non è sicuramente al centro della rivoluzione punk. In precedenza il suo unico legame con la celebrità era stata Diana Fluck, che divenne il clone inglese della Monroe col nome di Diana Dors. La storia musicale di Swindon consiste nella fabbrica di giradischi Garrard e di orchestrine messe insieme alla bell'è meglio con musicisti locali come il batterista Johnny Partridge e il cantante Charlie Moulding. I pochi concerti in città non riescono a creare una cultura musicale di qualità come succede a Liverpool, Birmingham, Manchester, Glasgow o Londra. Swindon non ha nulla di più che gruppi di ragazzi straccioni che giocano a essere sé stessi negli oratori locali. Uno di questi gruppi sono gli Helium Kids, che riconoscono le possibilità offerte dal punk e si dirigono in quella direzione, abbastanza da attirare il management e a lavorare regolarmente. Quando cambiano il nome in XTC, il loro autore principale, Andy Partridge, ha già scritto un certo numero di canzoni di qualità variabile, e diventano le star di turno di Swindon. Quando Richard Branson li ingaggia per la sua nuova Virgin Records, la loro formazione è: Andy Partridge (chitarra e voce), Colin Moulding (basso e voce), Barry Andrews (tastiere e voce), e Terry Chambers (batteria).
Provenendo da famiglie povere dei quartieri popolari della città, sono assolutamente senza malizia. Quando offrono loro del vino alla prima prova di registrazione agli Studi Manor della Virgin, Andy declina l’offerta perché non sa se gli potrebbe piacere. Per Terry Chambers l'ideale per una buona serata in compagnia è ubriacarsi con i suoi amici, irrompere in una rosticceria per rubare il contante e, non trovandone, pisciare nella vaschetta delle patatine precotte che si trova in cucina. Barry Andrews è un monaco del punk, devoto alla sua causa. Andy Partridge era stato aiutato durante l'infanzia col Valium, e vive nel ripostiglio di un negozio abbandonato infestato dai topi. Colin Moulding lavora come aiuto giardiniere avendo avuto dei figli molto giovane.
Quello che possiedono è la curiosità e un perfido senso dell’umorismo, essenziale per qualunque persona intelligente cresciuta in una comunità fatiscente. Condividono inoltre un appassionato e religioso gusto per la musica. Coltivano tranquillamente il gusto per la disco, il dub reggae, le canzoni circensi, i music hall, i Beatles, i Free, i Kinks, Captain Beefheart, gli Stooges, i Velvet Underground, i New York Dolls, i Cockney Rebel, la Motown, i Can, David Bowie, i Groundhogs, i Black Sabbath, e molti, molti altri. Sono tempi difficili. I punk non vogliono ammettere qualsiasi tipo di influenza. Così gli XTC costringono al silenzio le loro mamme quando i Be-Bop Deluxe, o Andy Williams o Leonard Bernstein insaporiscono le loro canzoni. Ma sono queste influenze, e il loro essere affascinati dalla struttura della musica, a trarli fuori della crudezza del punk per diventare importanti come lo sono ora.
Gli XTC fuggono presto dal loro tenue legame col punk, e dal monaco pazzo Andrews e, infine, da Terror Chambers. Chiamano il loro idolo chitarrista giovanile Dave Gregory, il demone diabetico del manico a sei corde, l'uomo che può suonare ogni fraseggio di qualsiasi gruppo da loro amato, e che può anche scriverne le note. Rapidamente imparano a scrivere canzoni e a registrarle. Sviluppano la forza delle espressioni liriche, cominciando a confondere i loro ascoltatori più stimolati intellettualmente – ovvia conseguenza dell'intrappolare gente semplice con semplici ritornelli pop e, quindi, dire loro qualcosa che mette in dubbio la loro reale esistenza. Dopo la resa mentale e fisica di Andy alla pressione dei tour evolvono ulteriormente. Ritirarsi dai concerti dal vivo non significa ritirarsi dalla musica. La consapevolezza che a loro piaccia realmente vivere a Swindon, l'essere orgogliosi di sembrare un gruppo di coltivatori di rape inglesi, è quello che alla fine consacra gli XTC come l'istituzione musicale che oggi sono. Il loro isolamento sulla Pig Hill li rende ancor più misteriosi. Gli artisti quasi si inchinano prima di chiedere a Gregsy, come è amichevolmente chiamato Dave, di suonare nei loro dischi. Stelle della musica vanno in pellegrinaggio alla porta di Andy. I produttori che devono lavorare con gli XTC lo fanno con trepidazione, spaventati dalla difficile reputazione della band. L’industria musicale rimane in silenziosa soggezione degli XTC, il che è rimarcabile, dato che tutti a Swindon continuano a considerarli come gli stupidi bifolchi di Penhill, che amano un curry e una pinta di birra come qualsiasi altro inglese.
Ci sono pochi altri gruppi che hanno dovuto faticare per continuare la loro carriera attraverso scioglimenti, scissioni, ritiri anticipati, cause perse, bancarotte, divorzi, minacce di morte, e il vivere a Swindon. Ma gli XTC ispirano band di tributo, dischi tributo, convention di fan, siti Web, lettere di fan, lettere di detrattori, e l'ammirazione di quasi tutti i musicisti. Il gruppo che ha fatto ricorso a più influenze di un film di Tarantino diventa esso stesso ispiratore. Anche il nome ispira U2, INXS, R.E.M. Come quelli che per hobby osservano i treni raccolti alla stazione di Swindon, riempiendo i bloc-notes di numeri di materiale rotabile per un utilizzo futuro, i membri degli XTC riempiono le loro menti di conoscenze musicali. Processano i dati, li masticano e li vomitano in un fiume di diverse, straordinarie ed uniche canzoni, stagionate ma non soffocate dall'influenza di migliaia di altri dischi.
E' stato solo durante la discussione per questo libro che gli XTC hanno riconosciuto alcune di queste influenze. Colin e Andy non hanno mai ammesso reciprocamente e in maniera chiara le loro influenze. Solo ora Andy riconosce l'influenza della colonna sonora di The Rocky Horror Picture Show nel loro disco di debutto, White Music. Scrivere questo libro è stata una rivelazione per loro quanto lo sarà per il lettore. Li ha esposti parecchio sulla loro vita, sulle loro opinioni, sui loro problemi familiari, sul loro modo di comporre, sui loro metodi di registrazione, sulle brutte abitudini, e sugli incubi ricorrenti. Sedere nello studio di Andy Partridge per analizzare la musica degli XTC, facendo pause solo per scodelle di zuppa di pollo e per gli sporadici attacchi di flatulenza di Colin, è diventato un viaggio di scoperta. Andy mi ha chiesto di scrivere il libro assieme a loro perché voleva chiarire le incomprensioni che la gente ha nei confronti della musica degli XTC, ma in realtà ha chiarito a loro stessi gli equivoci delle canzoni. Ha anche modificato la scelta del batterista per il loro nuovo disco.
Nonostante questa non sia una biografia, li ha esposti più la disanima delle canzoni di quanto ognuno di loro possa ammettere. E' una cronaca di pensieri personali, politici e filosofici, aneddoti, miti e leggende. Come si progrediva di canzone in canzone la band versava qualche goccia della loro essenza, che è stata raccolta e distillata attraverso le pagine di questo libro, di disco in disco, dal 1977 al 1998. Le discussioni che hanno condotto al libro sono state bizzarre, poco scientifiche, e saltuarie, e per qualche tratto tutto ciò si riflette in queste pagine. E' stato più importante analizzare lo spirito piuttosto che la struttura di ogni canzone. Ci sono state alcune discussioni sulle chiavi e sugli accordi perché, la maggior parte delle volte, nessuno aveva idea su quale accordo o chiave fossero stati usati. Non ci sono stati grandi discorsi sui benefici delle differenti tecniche di registrazione, perché questo vuole essere più un libro sulla musica che sulla meccanica. Se un particolare strumento musicale necessitava di una menzione, così è stato. Ma questo non è un libro sugli strumenti musicali o sui testi. E' solo una lunga conversazione riguardo le canzoni – più o meno quello che succede quando tre o quattro pazzi bastardi provenienti da Pig Hill si mettono in testa di fare ciò che più amano.
C’è un rischio nello scrivere un libro come questo, e cioè che il senso del passato possa prendere una piega psicologica. Gli ultimi tre dischi degli XTC si sono spalmati lungo dodici anni, dei quali più di cinque spesi cercando di trovare un modo amichevole di lasciare la Virgin. A metà degli anni novanta le attività degli XTC sono state spesso promosse da outsider – retrospettive, biografie, convention, siti Web, album tributo. Tutto ciò significa che gli XTC sono un monumento storico, come il cavallo di Uffington, che fa affidamento sull'entusiasmo per frenare la crescita dell’erba sopra il proprio lavoro. Ma questa semplificazione non è del tutto vera. Sono stati impegnati a scrivere, a registrare e a suonare spesso sotto mentite spoglie. Si sono intrufolati anche, con un nome falso, sul disco in loro tributo.
Questo libro annuncia una nuova era per gli XTC. Hanno un nuovo contratto discografico che sembra soddisfare Andy. Mentre scrivo, stanno registrando il loro primo nuovo disco da anni. Si parla anche di concerti dal vivo, anche se probabilmente solo il tempo lo dirà. Nel frattempo il libro servirà per esplorare alcune leggende circa quello che è successo, per metterci una pietra sopra, e per dare una chiave di interpretazione dei veri XTC, abili e grezzi, divertenti e fatui, seri e frivoli, profondi e sciocchi.
Quando gli XTC firmano il nuovo contratto nel 1997, portano i dirigenti dell'etichetta giapponese che gli hanno fatto visita in cima al cavallo di Uffington. Fermi nei loro completi in cima alla collina desolata, probabilmente non ne comprendono il significato. Ma non possono dire che assomigli ad una papera. Accettano semplicemente il fatto che i componenti degli XTC meritano rispetto per essere ciò che sono: geniali, imprevedibili, volonterosi, completamente inglesi, e pazzi scatenati.
[1] Cfr. da ‘Towers Of London’: “the never never navvies who pound spikes in the rails…”
[2] Insediamento inglese
[3] Cfr. da ‘Making Plans For Nigel’:”We’re only making plans for Nigel. He has his future in the British Steel”
SONG STORIES |