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Questa intervista è un estratto di
Hugh talks to XTC, in Strangled n. 19, novembre 1984, ed è stata realizzata da Hugh Cornwell, ovviamente degli Stranglers |
Hugh -
Attualmente, in che rapporti siete con la
Virgin?
Andy -
Beh, credo ci considerino un po' come i loro alieni
preferiti; in realtà non hanno le idee molto chiare sul
comportamento che devono tenere con noi. Hanno provato a
farci adattare all'ideologia delle "giovani popstars", ma
non abbiamo fatto una gran bella figura, in questo senso.
Oggi questa loro politica va progressivamente esaurendosi e
sembra siano intenzionati a lasciarci carta bianca. Avendo
un controllo quasi totale sulla nostra musica dovremmo
migliorare anche la qualità dei rapporti amichevoli.
Noi suoniamo qualcosa di veramente genuino, e quelli
vorrebbero renderci dei prodotti altrettanto genuini ma il
più vendibili possibile.
Colin -
Senza contare che dal giorno in cui abbiamo smesso di fare
tournees è sorto più di un problema.
Hugh -
È successo un po' di tempo fa il vostro ritiro dagli "stages",
non è così?
Dave -
Esattamente due anni fa, nell'82.
Andy -
Sono arrivato addirittura al punto di avere la fobìa del
pubblico. Mi sentivo male alla sola idea di dover uscire di
casa per poi sentirmi solo seppure davanti a centinaia di
persone.
Sono secoli ormai che non vado più a un concerto, perché la
stessa cosa mi capita anche come spettatore: ed è una
sindrome che m'imprigiona tuttora.
Mi sento come una persona che lavorando in un proprio circo
non si sognerebbe mai di assistere allo stesso tipo di
spettacolo presentato da un'altra compagnia: ormai si
conoscono già tutti i trucchi!
A me piaceva suonare in concerti "piccoli", quelli più
sudati... Mentre a un megaconcerto è come se si trattasse di
una reciproca masturbazione: il pubblico giù che si dimena,
e tu che fai la stessa cosa un metro sopra le loro teste.
Magari può anche succedere qualcosa, ma è difficile per che
praticamente non esiste contatto tra le due parti.
Hugh -
Avete qualche notizia a proposito di Terry
Chambers?
Andy -
Il suo ideale musicale è sempre stato vicino a certo "pomp
rock", qualcosa di veramente pomposo, in bilico tra i primi
Nice e qualche gruppo americano sul modello degli Styx. Ora
si è unito ai Dragon, e ho saputo che hanno raggiunto il
primo posto nelle classifiche australiane non molto tempo
fa.
Esistono almeno mille motivi per i quali ha lasciato il
gruppo, primo fra tutti il fatto di aver abbandonato
l'attività concertistica: la sedentarietà lo ha fatto
sentire uno strumentista superfluo rispetto a noi altri.
Aveva l'abitudine di ubriacarsi in giro per il mondo: il suo
"ideale" consisteva proprio nell'ubriacarsi ogni notte in un
bar diverso. Una volta interrotto il meccanismo del tour ,
Terry si è sentito come un disoccupato; poi è arrivato, un
bambino e quindi il matrimonio. Tutto quello che di solito
si fa in dieci anni, lui l'ha fatto in dieci giorni.
Hugh -
Chi avete chiamato a sostituirlo per il vostro nuovo
album?
Andy -
Principalmente Pete Phipps, famoso per aver suonato in
passato con la Gary Glitter Band; allora era il più giovane
dei due batteristi e doveva essere proprio un bambinello,
visto che ha da poco superato la trentina. Già in Mummer
aveva apportato qualche idea fresca e azzeccata... Ricordo
in particolare il suo accompagnamento alle spazzole in Ladybird, con un tempo "jazzy" in "12/8".
Hugh -
È di Swindon?
Andy -
No, è un londinese. L'abbiamo incontrato quasi per caso
quando lavorava con un gruppo chiamato Random Hold; siccome
abbiamo fatto un tour insieme a loro, ci siamo ricordati
delle sue valide doti percussive. Erano passate solo due
settimane dalla partenza di Terry quando Dave gli telefonò
per sentire i suoi impegni. Ora è il nostro "drummer"
part-time, rispondente alla nuova concezione e struttura del
gruppo. Preferiamo infatti mantenere il nucleo centrale come
trio...
In The Big Express c'erano inizialmente un paio di
brani realizzati con la Linn Drum, ma poi abbiamo sostituito
quelle parti con la batteria di Pete. Le "drum machine"
vanno benissimo per impostare dei provini, ma se alla fine
cerchi un suono raffinato o di ottenere dei sottili
cambiamenti, allora non c'è che da affidarsi a un buon
batterista. Tra l'altro Pete deve aver suonato anche con gli
Eurythmics....
Hugh -
Una delle cose che mi danno più fastidio nei video che
circolano ultimamente, è la scelta di stupide scenografie
messe in relazione con la canzone stessa. In poche parole
utilizzano delle immagini che ripetono lo stesso contenuto
del testo. E immancabilmente quasi tutti i registi cadono in
questa volgare trappola...
Andy -
Penso che si potrebbe guardare Emmerdale Farm con il
volume completamente abbassato e ottenere comunque un
effetto simile. È il caso in cui si percepiscono fin troppo
spudoratamente discorsi del tipo: «Ecco a voi il gruppo. Ed
ecco anche a cosa (o a chi) assomigliano. Questo è il loro
taglio di capelli. Sono un po' dei mattacchioni e non hanno
molto tempo da perdere».
Attraverso forme stereotipate si comunicano sempre questi
concetti triti e banali senza esplorare minimamente un
interessante li- vello di comunicazione visiva. Tutto è
ancora molto imbevuto di: «Trovati una ragazza con le tette
all'insù!».
Hugh -
Sì, nei video è dominante la persuasione psicologica di:
"Scopri la bonazza tettuta, O.K., la canzone è già
cominciata da due minuti ma non ne abbiamo ancora vista una.
Ah, eccola: ora tocca a lei!". È assolutamente ridicolo.
Andy
- Non credo che gli XTC siano riusciti a fare un video
veramente valido, anche perché, di fatto, ci hanno sempre
tagliati fuori dal controllo della realizzazione.
Ti siedi a fianco del regista e quello ti domanda: "Oh,
sentiamo cosa volete fare". Presto fatto, l'idea è già
esposta, ma quando viene il giorno delle riprese ti accorgi
che la resa è totalmente differente. "Veramente non lo vedo
in questo modo, non so, forse sarebbe più vero - dico io -
se avessimo una ventina di ciclisti nudi che indossano delle
maschere anti-gas".
Così alla fine ti senti un autentico tirapiedi in questa
sorta di incubo dove succedono diverse cose intanto che un
tuo pezzo fa da colonna sonora. In realtà siamo troppo
spesso vittime di situazioni simili a questa.
Mi piacerebbe cercare di modificare in qualche modo certi
costumi, ma non saprei proprio come fare, come noleggiare un
regista che sa adattarsi ai tuoi "capricci". Ma un animale
del genere non esiste ancora sulla faccia della terra.
Dave -
Devo ammettere che mi è piaciuto il vostro video Golden
Brown.
Hugh -
Davvero? Non si vedevano tipe con grandi capezzoli, e
quella è già una gran cosa. Ma in fondo non pensate che la
parola "rock" sia sinonimo di "fuck"?
Andy - "Fuck"?
Hugh -
Certo, "fuck". Perché, non ne sei convinto? Ho ascoltato
di recente alcuni dischi di R & B degli anni '40 e '50 e
tutte le volte che ritornava la parola "rock" si
sottintendeva chiaramente qualcos'altro. A quel tempo la
cosa era molto più ovvia di oggi ("Keep on churning, and
make the butter come / Continua ad agitare finche non
diventa burro"; "Keep on pumping, baby / Continua a pompare,
bambina"): era tutto un eufemismo. L'intero meccanismo era
per i neri una specie di fuga dal loro destino.
Dave -
Beh, penso che questa sia la chiave del nostro insuccesso.
Andy -
Sì, noi non cantiamo roba di quel genere. Non ci piace fare
gli spacconi, musicalmente e in altro modo.
Dave -
Bene, se i Duran Duran fossero come noi non venderebbero
merda, ma se noi fossimo come loro...
Andy -
Ma quello è ciò che vogliono le ragazzine. Non tanto
ascoltare una canzone, ma possedere chi la canta.
Hugh -
Si.. ma le ragazzine sono forse i veri e propri
compratori di dischi? I fans che acquistano i dischi di Boy
George sono gli stessi di Liberace. Il suo grande fascino
agisce sulle donne di mezza età così come sui marmocchi.
Alla gente piacciono i tipi ridicoli - li adorano.
Andy - E
l'lnghilterra è famosa proprio per allevarli. Come Adam Ant
per esempio, giusto il Figlio di Gary Glitter: ovverossia un
puro fenomeno da "music hall". «Ladies and Gentlemen, eccovi
ora una novità fresca fresca. Indossa un vestito rosso da
indiano e parla con un accento "cockney": Adam Ant!!!».
Lo stesso con Boy George: «Sarà un uomo oppure una donna?
Toccherà a voi deciderlo!». C'è un effettivo interesse
vittoriano per gli scherzi della natura, per il mostro di
turno.
Dave -
Tornando un momento al discorso video, devo dire che a
livello di linguaggio cinematografico preferisco di gran
lunga i films. L'impatto con un film di due o tre ore è
tutta un'altra cosa.
Andy -
Certe volte poi è gratificante rivedere un film che abbiamo
visto dieci o anche venti anni fa; ma non riesco ad
immaginare cosa accadrebbe se lo si dovesse guardare in
continuazione. Perderebbe tutta la sua magìa risultando
molto piatto.
La stessa cosa non si verifica con la musica, ma nel video
musicale...
Forse sarò anche un tipo molto "old-fashioned", ma credo
ancora che la musica sia fatta per essere ascoltata. Questo
è tutto ciò che penso.