Davvero pochi sono gli artisti che
riescono a dare un senso di eccitazione nell'attesa dei loro dischi:
gli XTC sono fra quelli che possono permetterselo. Tanto più che
Apple Venus - Volume 1 (n. 341) arriva dopo un periodo
travagliato che ha visto il gruppo inglese entrare in un vero e
proprio sciopero artistico - unici anche in questo! - dovuto a
svantaggiose condizioni contrattuali con la loro precedente label.
Tutto ciò si è risolto al meglio, visto che il nuovo album è
sicuramente uno dei più interessanti mai pubblicati nella loro quasi
venticinquennale carriera, oltre che uno dei più significativi
offerti da quest'annata discografica. A raccontarci il nuovo corso
degli XTC è il leader indiscusso, Andy Partridge...
Trovarsi di fronte Andy Partridge
significa avere davanti una consistente fetta della musica inglese
pop. Tanto più che la mitologia del personaggio, negli anni è
cresciuta a dismisura, fino a che qualcuno ha azzardato paragoni con
le vicende di Brian Wilson e di Syd Barrett. Senz'altro Partridge
non ha sfiorato i livelli di alienazione di quelle due icone della
musica contemporanea; tuttavia, dietro gli occhiali scuri e nei suoi
modi gentili e tranquilli da gentleman di mezza età, c'è uno
strano shining, quello di chi sa di avere un gran talento,
difficile da gestire e che in alcuni frangenti può svegliare
impensati timori. Uno splendore che per buona sorte si è potuto
ascoltare in una quindicina scarsa di album fra i più memorabili
prodotti da un gruppo pop. Gli XTC, naturalmente, sono la
quintessenza pop, sebbene fuori della pop culture come il
leader stesso tiene argutamente a osservare.
La prima, ovvia
domanda: perchè avete intitolato il disco Apple Venus?
Il perchè del titolo? Non è una domanda così ovvia. Inizialmente
volevo intitolarlo History Of The Middle Age, come una sorta
di vecchio, polveroso libro di storia. Ho pensato che un titolo coem
quello sarebbe stato veritiero, visto che noi XTC siamo uomini di
mezza età... io ho quarantacinque anni. Mentre stavo confabulando
sul titolo, Dave Gregory (ex componente del gruppo, che peraltro
in Apple Venus - Volume 1 è presente come session man,
NdR) si è impuntato, affermando che lui non era un uomo di mezza
età! Io gli ho risposto che lo eravamo, eccome, e che fra l'altro
era passato molto tempo fra questo disco e il precedente, uscito in
un'epoca in cui non eravamo ancora uomini di mezza età. Non c'è
stato modo di fargli cambiare idea, così ho dovuto pensare a un
titolo differente.
Appunto,
Apple Venus...
Dà l'idea di qualcosa di pagano.
Il disco è una sorta di nuova partenza per gli XTC?
Si, totalmente. Apple Venus arriva dopo un lungo periodo
nel frigorifero, dovuto alla nostra posizione con la Virgin
Records.
Siete entrati in sciopero dopo Nonsuch: cos'è accaduto fra voi e
la Virgin?
Semplice: il contratto con la Virgin era pessimo. In pratica, non
abbiamo fatto nessun soldo, dopo tanti anni con loro e tutti quei
dischi che avevamo venduto bene. Abbiamo chiesto loro di stipularci
un contratto migliore, con uno stipendio più dignitoso; altrimenti
che ci lasciassero liberi di andare via, sotto contratto con
un'altra label. Loro ci hanno risposto che non potevamo avere
un altro contratto e che non potevamo nemmeno andarcene. Noi
semplicemente abbiamo incrociato le braccia: "OK, noi entriamo in
sciopero! Niente più musica per voi, questa è la fine!".
A quel punto cos'è successo?
Che per cinque anni la storia è andata avanti così. Noi non abbiamo
ceduto: siamo andati avanti a scrivere e a essere un gruppo, senza
tuttavia cedere di un millimetro la nostra posizione nei loro
confronti.
Beh, perlomeno avete scritto delle splendide canzoni per Apple
Venus!
Oh, grazie... cinque anni sono un buon lasso di tempo per scrivere
delle belle canzoni,così l'abbiamo sfruttato. In ogni caso, dopo
cinque anni la Virgin si è dichiarata stufa del nostro atteggiamento
e ci ha lasciati liberi di andare altrove. La Virgin ha ancora tutti
i diritti delle vecchie canzoni e tutti i dischi, ma fortunatamente
adesso siamo liberi di poter realizzare nuova musica senza dipendere
da loro. Abbiamo speso molto del nostro tempo per essere liberi e
adesso lo siamo.
Come vi trovate con la Cooking Vinyl?
Penso che si rivelerà buona, se ci darà l'occasione di fare un po'
di soldi. Dopo quasi venticinque anni, ritengo che sia giusto
portare a casa un po' di soldi ricavati dal nostro lavoro. Non è la
ragione principale per cui facciamo musica, ma sarebbe una bella
cosa se ciò accadesse. La Cooking Vinyl è una piccola etichetta e
l'abbiamo scelta per questo motivo, nel senso che con loro si può
avere un rapporto agevole. Tuttavia, negli Stati Uniti siamo con la
TVT, mentre in Giappone con La Pony Canyon: specialmente loro hanno
fatto un buon lavoro, portando il disco sulle sessantamila copie,
che per il mercato giapponese è un ottimo traguardo. Negli Stati
Uniti le cose non stanno andando male e anche qui in Italia c'è un
buon riscontro... arrivo dalla Germania e dall'Austria, dove invece
le vendite sono state davvero pessime: ai tedeschi non piace la
nostra musica.
Il
progetto Apple Venus è diviso in due parti...
Si, esatto. Questo primo volume contiene brani composti fra il 1992
e il 1994, mentre il secondo dal 1994 al 1996. All'inizio volevamo
pubblicare un album doppio, solo che si sono presentati parecchi
problemi, non ultimi quelli finanziari.
Che tipo di album sarà il Volume2?
Molto semplice e basato sulle chitarre elettriche. L'esatto opposto
di questo primo volume. Dopo un lavoro come quello svolto per il
Volume 1, mi sono detto: "Dove diavolo sono le chitarre
elettriche?! E' da un po' che non ne imbraccio una, vediamo cosa
viene fuori". Mi piace l'idea di poter sorprendere chi ci
ascolta e con il prossimo disco credo che accadrà ancora.
A che punto siete con le registrazioni?
Alcuni brani sono già finiti, solo che non sono soddisfatto del
risultato. Per cui, entro un mese torneremo in studio per registrare
ancora.
Avete già pianificato la pubblicazione?
Inizialmente volevo che uscisse quest'anno, solo che adesso sono
titubante. Due album in un solo anno mi sembrano troppi. Poi mi
piace l'idea di attraversare tutta questa storia del nuovo
millennio, con due album dallo stesso titolo nel 1999 e nel 2000,
L'album in ogni caso sarà pubblicato il prossimo febbraio.
Il Volume 1 ha delle forti connotazioni di musica
classica.
L'impianto orchestrale del disco non deriva essenzialmente dalla
musica classica. Più che altro prende ispirazioni da musicals
come South Pacific, My Fair Lady oppure West Side Story,
che conosco fin da quando ero piccolo di età e che ho continuato ad
apprezzare negli anni. Quando ero bambino, ricordo che le radio
mandavano in onda solo quel tipo di musica, almeno fino a quando non
sono esplosi i Beatles e i Rolling Stones. abbiamo cercato di
realizzare arrangiamenti immacolati, per così dire, capaci di
evocare semplicità e gioia. Lo stesso, se prendi un brano come
Your Dictionary, si ha l'impressione di semplicità ma anche di
qualcosa di acido.
Come
mai tu e Colin Moulding non avete mai scritto canzoni insieme,
sebbene la vostra partnership dura da quasi venticinque anni?
E' successo molto tempo fa... qualche brano insieme l'abbiamo
scritto.
Cos'è accaduto in seguito?
Non ha funzionato.
Del tutto?
Una canzone è come un bambino: non puo' avere due madri naturali, è
impossibile che accada. Scrivere canzoni è una cosa molto personale
da fare. A volte accade che suggerisco a Colin qualche soluzione per
i testi dei brani che scrive, perchè ogni tanto la sua grammatica
non è così perfetta (si mette a ridere). Colin qualche volta
è un po' naif e gli raccomando dei suggerimenti: "Colin, questa
parola non è molto corretta, non regge grammaticalmente... una cosa
del genere non potrà mai finire in un mio disco!" (ride di nuovo).
In generale, cosa ne pensi del suo songwriting?
Mi piace molto il suo modo di scrivere e mi piacerebbe che scrivesse
piu' brani di quelli che abitualmente butta giu'. Quando ci
ritroviamo per decidere sul da farsi, lui arriva sempre con due o
tre canzoni, mentre desidererei che magari si presentasse con tipo
sette o otto brani... giusto per aumentare la competizione tra noi.
Adoro l'antagonismo: quando lui scrive una bella canzone, in me
scatta il desiderio di scriverne una migliore.
Come ti rapporti a band come i Beatles, i Kinks o i Beach Boys?
sono icone? maestri?
Sono fantasmi che si aggirano nella mia testa. Fantasmi che devo
continuamente uccidere. Ho bisogno continuamente di esorcizzarli.
Quando penso a loro, mi dico che devo essere migliore di loro...
devo scrivere brani piu' belli dei loro. Allo stesso modo, loro sono
anche dei maestri, nel senso che se vuoi fare qualcosa, da qualche
parte si deve pur incominciare: io sono partito da loro. Sono i miei
maestri. Mi sono avvicinato a loro quando avevo la giusta età, l'impressionable
age, a quel tempo per me non c'era nulla di piu' importante dei
Beatles, dei Kinks e dei Beach Boys.
Ti senti parte della cultura pop?
No.
Qual è la tua idea di cultura pop?
(si mette a ridere) La cultura pop è un piano disegnato per
rubare soldi agli adolescenti... per scipparli di qualunque cosa
hanno nel portafoglio. E' difficile da spiegare... è divertente, è
come se si trattasse di un'espressione di arte cinica, dove
non è coinvolta solo l'industria, ma anche una gran parte degli
artisti. La cultura pop è l'aspetto cinico di qualunque forma
d'arte. Il fatto è che oggigiorno stiamo assistendo a un'incredibile
copia in serie di cinismo massificato... non so se è chiaro,
ma è quello che penso. C'è stato un tempo in cui la pop music
è stata libera o almeno parte lo è stata, solo che quel
periodo non è durato molto... qualcuno l'ha convertita a macchina
per far soldi.
E' questo il tuo concetto di pop music, quindi?
Non ti sbagliare: io penso che di base la pop music è un modo
per far soldi. In qualche occasione è capitato che artisti con una
certa ispirazione abbiano fatto cose diverse, legate a
un'espressione creativa dell'ego. Ma questa, in fondo, è una cosa
rara. Ripeto: la musica pop è un modo per fare soldi, questa
l'unica, cinica spiegazione.
Cosa ne pensi del fenomeno brit-pop? te ne senti
responsabile?
Oh, certamente... tutti quei gruppi sono dei figli bastardi! Almeno
parte di loro lo sono! (scoppia a ridere) Mi piacciono i Blur,
credo abbiano il cuore al posto giusto... sono molto bravi a
giocare con le loro influenze. Mi fa piacere che ci indicano come
loro ispiratori, anche perchè oggi in Inghilterra noi non siamo
sulla breccia, per cui il loro è una specie di aiuto...
Siete uomini di mezza età...
Beh, in Inghilterra inizi a esserlo intorno ai venticinque anni, nel
senso che dopo quell'età si inizia a essere tagliato fuori quasi da
tutto.
Quali
altri gruppi del genere ti piacciono?
Non so... i Pulp non sono male. Gli Oasis invece sono uno scherzo,
un vero scherzo... non capisco perchè tanta gente ci sia
cascata nel loro scherzo. In generale la cosa è abbastanza
strana: Tutti questi nuovi gruppi guardano alla vecchia scena di
fine anni '70 e inizio '80, quella da cui vengono fuori gli XTC
appunto, e pescano in modo poco originale... molti di loro
riproducono fedelmente cio' che noi abbiamo fatto in dischi come
The Black Sea, Drums And Wires e altri... è davvero strano che
guardino indietro a quel modo. In effetti, l'ispirazione dovranno
prenderla da qualche parte... tuttavia non so se quello è il modo
giusto o almeno quello che io ritengo corretto.
Perchè avete smesso di esibirvi dal vivo?
In principio era una cosa che mi piaceva fare, ma dopo cinque anni
di concerti in pratica senza alcuna pausa mi sono detto: "Sto
diventando pazzo! Voglio una vita normale!". Non volevo piu'
vivere in hotels e volevo avere una casa dove poter avere una
mia vita, dove coltivare interessi diversi. Avere dei figli e
crescerli in modo normale... ho smesso solo perchè non ce la facevo
piu' a immaginarmi su un palco. Gli ultimi tempi sono stati
terribili: stage fright, attacchi di panico, crolli
nervosi... se avessi continuato, tutto cio' avrebbe comportato seri
problemi alla mia salute, per cui ho semplicemente detto basta.
Dopo tutti questi anni, non ti è mai tornata la voglia di
ripresentarti sul palco?
No, non ne ho il minimo desiderio. Non lo ritengo necessario. Penso
ai nostri dischi come a delle parti della mia anima... ritengo che
piu' di quello non posso offrire. Poi, mi chiedo anche quanti
davvero vogliono vedermi su un palco con la mia grassa pancia... non
mi interessa cedere alle adulazioni di quelli che mi vorrebbero
ancora a suonare in pubblico... è una cosa che mi creerebbe molto
fastidio fare. Magari un giorno mi svegliero' con l'idea che è
giunto il momento di ripresentarsi su un palco, solo che ora quell'istinto
è molto lontano dai miei desideri.
Cosa ne pensi di Transistor Blast, il disco che raccoglie
il meglio delle BBC Session? rappresenta quello che sono
stati gli XTC on stage?
Quella è arte naif (scoppia a ridere). Penso che la
prospettiva della cover è sbagliata, le proporzioni sono errate, i
colori sono troppo splendenti (continua a ridere). E' arte
naif... penso che quelle registrazioni sono troppo energiche, anche
se hanno un loro fascino non c'è molta saggezza in quello che
suonavamo. E' una buona fotografia di quello che mi passava per la
testa all'età di ventidue anni o lì intorno.
Transistor Blast è magnifico!
Si, è affascinante... comunica buona energia. In effetti, se lo
facessi sentire a qualche adolescente, l'esclamazione sarebbe: "Wow,
questo si che è davvero un nuovo gruppo!". Personalmente sono
molto lontano da quella musica, si tratta di old stuff.
Quali
sono i tuoi ascolti preferiti al momento?
Non ascolto molta musica. Mi piace il vecchio jazz, quello degli anni
'20 e poi Cab Calloway e Louis Jordan che piacciono molto a mio
figlio di undici anni (Partridge ha anche una figlia di tredici,
NdR), la musica delle colonne sonore e quella medioevale. ascolto
poca pop music: mi succede solo quando accidentalmente capito
in qualche luogo con la radio accesa oppure quando passo da un
canale all'altro quando sono seduto in poltrona a vedere la
televisione.
Che intenzioni hai per il futuro?
Scrivere canzoni, queste le mie uniche intenzioni. Tentero' di farlo
cercando di superare il livello dei miei maestri...
Credo che tu li abbia già raggiunti.
Io invece non credo: i Beatles sono qui (indica con la mano un
punto sopra la testa, NdR), mentre io sono qui (con l'altra
mano indica un punto all'altezza delle spalle, NdR)... e così i
Kinks e i Beach Boys. Continuero' a coltivare al meglio le mie
ossessioni... un giorno trovero' la cura per placarle.
Stai ancora facendo progetti su Nigel?
(scoppia a ridere) Adesso li faccio su i miei figli.
Meditations on Apple Venus - Volume 1
Sono
pochi i gruppi che possono permettersi grandi ritorni,
come questo degli XTC. Sette anni che separano
Nonsuch e Apple Venus - Volume 1, un lasso di
tempo in mezzo al quale nel mondo della musica inglese è
accaduto di tutto e il contrario: re e regine in
cerca non si sa bene di quale identità; piccoli e grandi
gruppi che hanno avuto bagliori di rinomanza; l'avvento
dello scherzo Oasis - come li chiama Andy
Partridge -, gli alti e bassi dei Blur e l'ascesa
dei Verve, giunti proprio ora al capolinea dello
split; non ultimo il ritorno dei Beatles in formato
virtuale, che volenti o nolenti è stato un fatto
che ha abbattuto nuove certezze e restaurato il
vecchio regime. Gli XTC entrano in questo strano
gioco fra vecchio e nuovo, stabilendo che la loro
grandezza è a prescindere e slegata da un mero fatto
temporale. Sono qui e adesso, da quasi
venticinque anni.
Questo
primo atto della doppia sortita Apple Venus è
semplicemente una delizia e vi assicuriamo che a darvi
morsi non si rischia nessun peccato originale.
Si
tratta di un disco ambizioso e per contro riuscito in
ogni sfumatura, dimostrando che Andy Partridge e
Colin Moulding hanno dalla loro la straordinaria
arte dell'eclettismo, propria di molti colleghi della
medesima generazione e patria - Elvis Costello e Joe
Jackson, per ricordarne un paio -, che lo stesso non
sfiorano i loro livelli di creatività e non l'hanno mai
fatto. Il disco ha dalla sua un fattore preciso: è
bello, bellissimo da ascoltare. Niente suona fuori posto
e il miracolo è che non si nota nessuna forzatura. Cio'
accade fin dall'introduttiva River Of Orchids
che, dopo alcuni istanti di silenzio, porta esattamente
dove non ci si attende: distesi su uno splendido tappeto
di soffici nuvole formato da voci, archi e fiati, nel
quale il genio non si conta e il virtuosismo è
tutt'altro che fine a se stesso.
Partridge è impagabile come songwriter e
cesellatore di suoni, capace di affettuose strizzatine
d'occhio a Ray Davies (Knights In Shining Karma e
soprattutto I'd Like That, che profuma di Kinks
fin dalla prima battuta) e a Brian Wilson (Easter
Theatre e Harvest Festival), oppure di dare
lezioni di brit-pop senza peraltro scivolare
nella tipica autoreverenza di tutti i suoi discepoli,
come attestano piu' episodi, fra cui la magnifica gemma
Greenman. Il gioco delle parti non esclude quindi
i due contributi di Moulding (Frivolous Tonight e
Fruit Nut), che nei pesi equilibrati
impercettibilmente nell'economia XTC si posano a dir
poco benissimo.
Probabilmente il 1999, in capo a dodici mesi, sarà avaro
di grandi dischi: non c'è alcun dubbio che Apple
Venus - Volume 1 si farà ricordare come una delle
opere piu' intense dell'anno. Intanto si puo' già
confidare in Apple Venus - Volume 2, che si sta
facendo attendere nei primi scorci del 2000.
DISCOGRAFIA
White Music (Virgin, 1978) ****
Go 2 (Virgin, 1978) ****
Drums And Wires (Virgin, 1979) *****
Black Sea (Virgin, 1980) *****
English Settlement (Virgin, 1982) *****
Mummer (Virgin, 1983) ***
The Big Express (Virgin, 1984) ****
Skylarking (Virgin, 1986) *****
Oranges And Lemons (Virgin, 1989) ****
Nonsuch (Virgin, 1992) ****
Live In Concert (Windsong, 1992) *** ^
Drums And Wireless (Nighttacks, 1995) *** ^
Transistor Blast (Cooking Vinyl, 1998) **** ^
Apple Venus - Volume 1 (Cooking Vinyl, 1999) *****
^ dal vivo
Antologie
Waxworks/Beewax (Some Singles 1977-1982)((Virgin,
1982)
The Compact XTC (Virgin, 1985)
Explode Together (The Dub Experiments 79-80)(Virgin
1990)
Rag & Bone Buffet - Rare Cuts & Leftlover (Virgin 1990)
XTC Demos (Extatic 1995)
Fossil Fuel - The XTC Singles 1977-92 (Virgin 1996)
Upsy Daisy Assortment (Virgin 1997)
Andy Partridge
Takeaway (Virgin 1980) ****
Dukes Of Stratosphear
25 O'Clock (Virgin 1985) **** °
Psonic Psunspot (Virgin 1987) *****
Chips From The Chocolate Fireball (Virgin 1987) +
° mini LP
+ raccoglie entrambi i dischi dei Dukes Of Stratosphear
(gli XTC sotto mentite spoglie)
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