Le Fasi Celeri
(Aforismi di A.P.)
dal volume "XTC" di Vittorio
Azzoni
Swindon
«Tutti vogliono
sempre parlare della "sanguinosa" Swindon. Se incontri gli Human
League che fai? Chiedi loro immediatamente di Sheffield? Trovi gli
Special AKA e domandi: "Raccontatemi di Coventry"? Ma Swindon è
quasi uno scherzo di città, eppure chiunque viene a intervistarci va
sempre a finire su questo argomento. Ogni volta il solito
ritornello: e mi assalgono conati di vomito». (Melody Maker, 1 dicembre 1984)
My Weapon
«In
My
Weapon affiora certo sessismo dilettantesco... Penso che sia un
po' una presa in giro, ma appena mi capitò di sentirla pensai: "Dio
mio, come fa a cantare quella roba!"». (Zig-Zag, ottobre 1978)
Il grande sonno
di Andy...
«Personalmente
ho bisogno di almeno undici ore di sonno. Sono un autentico
dormiglione. Si comincia sempre con un pisolino. Poi si finisce con
la roba più pesante... le sieste. Prima di prendere contatti col
mondo esterno devo poi smaltire la mia sbornia di sonno». (Melody Maker, 18 agosto 1979)
Moda senza tempo
«In termini di
moda possiamo dire di aver sempre un gran fiatone. Siamo già
dannatamente vecchi per cominciare qualcosa di nuovo. Siamo vecchi
nei nostri albums, vecchi d'età, probabilmente abbiamo un'attitudine
alla vecchiaia».
(Xmas
1980, citato in Juke Box Selection, 1985)
Fortuna e fama
«Fortuna, fama!
Non mi darebbe certo fastidio essere ricco, ma non m'interessa la
fama. La fama è solo quella presunta e percepita dagli altri, anche
per che di fatto resti sempre lo stesso: quindi è una grande
rottura. Arrossisco ancora quando qualcuno mi ferma per la strada.
Come band abbiamo avuto il nostro primo chiaro profitto tre
settimane fa. Questo dopo un'attesa di soli sette anni». (Melody Maker, 1 dicembre 1984)
Gli accordi di Roads Girdle the
Globe
«... Comunque
lei si infilò nel backstage del Mudd Club - una vamp con tutte le
carte in regola: collare per cani, acconciatura blue, volto
imbiancato, minigonna di pelle, manette, rivista "bondage" sotto il
braccio. Uno sguardo che mi diceva: "Frustami! " Pensai subito che
non era certo lì per imparare gli accordi di Roads Girdle the
Globe...». (Melody Maker, 8 marzo 1981)
Gli XTC e il dispotismo illuminato
dei primi tempi
«Era come se
fossi con tre perfetti robot». (NME, 20 settembre 1980)
Mea culpa
«Tenevo un
comportamento da dittatore con la band, ma ora ciascuno dice la sua
quando succede qualcosa». (Limelight 2, 1982)
XTC
«Siamo lo
stereotipo culturale dell'etnicità inglese». (NME, 22 ottobre 1983)
Wham!
«Mi sembrano
dei tipi molto carini. Sono andato a sbattere contro di loro alla
Townhouse e non sapevo chi fossero in realtà. Meravigliati mi
chiesero: "Ehi, Andy, come te la passi? Com'è il vostro nuovo album
? " Così ho tenuto insieme a loro una conversazione molto formale,
sempre ignorando la loro identità. L'altro giorno ho incrociato
George Michael in Oxford Street e devo dire che mi ha colpito per
come assomiglia incredibilmente a Sue Ellen. Sono i Chad & Jeremy
dell'84. O... un attimo, Zager & Evans sono i Soft Cell. No, gli
Wham sono i Ryans dell'84». (Melody Maker, 1 dicembre 1984)
New Order
«Non era ciò
che Hitler propose come razza padrona? Li ho visti in televisione e
mi hanno dato l'impressione di avere poco tatto. Preferisco i Joy
Division, comunque, per via del loro cantante che si è tolto la
vita. C'era come una strana premonizione attorno a lui - considerato
come il tipo di persona che "deve" morire. Persone come questa sono
così piene di un qualcosa che non riescono a contenere in un corpo.
Come Jimi Hendrix: non riuscirei a immaginarlo a quarant'anni». (Melody Maker, 1 dicembre 1984)
Iconologia mon
amour
«Sulla
copertina di Black Sea c'è un gabbiano che vola - e
rappresenta la "X". Al centro, l'albero e la barra della nave
compongono la "T", mentre la luna, in parte coperta dal pallone
aerostatico, è la "C". È la scritta XTC che sovrasta le nostre
teste. Mi piace scoprire dei particolari sulle copertine. E dovevo
essere un bel fagiolo quando cercavo di scoprire un numero di
telefono nelle stelle della "cover" di Magical Mistery Tour.
In realtà era il numero di un giornalista poco gradito dai Beatles.
Così ogni persona che riusciva a coglierlo finiva col rompergli le
scatole». (The Little Express, febbraio/marzo 1985)
Grandi concerti
«È come quando
sei al telefono e aspetti che qualcuno risponda... Qualcuno che è
fuori casa». (Juke Box Collection, 1985)
Tour
«Essere in tour è
come cadere in una trappola; ormai ci stavamo facendo succhiare da
un sacco di sanguisughe. Così abbiamo spezzato un vecchio
meccanismo».
(Limelight
n. 2, 1983)
Terry Chambers
«Ho sempre pensato
che fosse uno scimpanzé "bevi-e-piscia " con un computer interno.
Anche se era un gran bevitore potevi dargli qualsiasi ritmo
complicato e inimmaginabile che poco dopo era già pronto a
eseguirtelo. E una volta che lo avevi "programmato" poteva suonare
per ore senza mai esitare. Un batterista da leggenda».
(Melody
Maker, 1 dicembre 1984)
Human Alchemy
«Il concetto di
alchimia è quello per cui si trasforma un metallo base in oro. Il
testo tratta di come si cattura della gente per trasformarla in
denaro, in oro. E chi adesca è per certi versi sullo stesso livello
dei suoi servi, in quanto è a sua volta schiavo del processo di
trasformazione e di accumulazione. Una grande ruota che imprigiona
lo schiavo e il negriero continuando a girare anche nel "business"
odierno. E che non può essere fermata». (The Little Express, febbraio/marzo 1985)
Venezuela
«Che ribollìo!
Il promoter deve aver sopravvalutato il potere della "new-wave" per
organizzare un nostro "gig" in un astrodromo. C'erano autoblindo e
poliziotti con scudi da combattimento per controllare circa
quattrocento o cinquecento persone. Ad un certo punto la polizia si
è stufata, e - tanto per fare qualcosa - ha cominciato a caricare.
Il pubblico, a quel punto fuori di sé, faceva a pezzi le sedie per
accendere dei piccoli falò. E quelli, spalle contro il palco,
tentavano di rompere il cordone menando dei gran colpi di baionetta
sopra le loro teste. Non ho mai visto degli ingorghi di traffico
come quelli di Caracas... Auto incidentate ammassate lungo i bordi
delle strade... Gente che corre sopra i cofani delle macchine o che
ti sbatte contro senza troppi complimenti...». (Melody Maker, 1 dicembre 1984)
Ladybird
«Racconta di
qualcuno che sta cercando di parlare a una ragazza. Probabilmente
potrei anche essere io quel qualcuno, ma in passato: in questi tempi
mia moglie non sarebbe molto d'accordo. Mentre scrivevo questo pezzo
c'era una coccinella (ladybird) che mi ronzava intorno, e siccome
questo insetto è di solito associato al sesso femminile, l'ho
identificato con una ideale ragazza. Alla fine non sapevo più
distinguere la ragazza dalla coccinella. È una strana canzone che
canto a una ragazza/insetto, o a un insetto/ragazza». (The Little Express, febbraio/marzo 1985)
Il più grande uomo che mi sia
capitato d'incontrare
«Nella mia vita
non credo di aver mai incontrato qualcuno che possa essere
considerato tale, ma mio nonno una volta conobbe Buffalo Bill
durante il suo "Wild West Show"». (Melody Maker, 1 dicembre 1984)
Funk-Pop-a-Roll
«Una canzone
veramente anti-musicale. A volte sono un po' turbato da quello che
faccio e odio tutta la musica pop, in particolare odio ascoltare la
trita proposta delle radio. Così ho provato a convertire queste due
forme d'odio in qualcosa che fosse "anti-music-business". Per questo
ha un titolo così insignificante. È qualcosa di molto simile a uno
scoppiettìo metallico messo in musica, anche se spero che il testo
possa far pensare al mio fastidio nei confronti della dilagante
banalità nella musica d'oggi. E non credo che possa diventare un
"hit". Anche se è un buon pezzo non riesco a immaginarlo come
singolo perché sarebbe quasi un paradosso... Se come singolo dovesse
poi avere successo allora sarebbe un paradosso meraviglioso». (The Little Express, febbraio/marzo 1985)
I consigli della mamma
«Non puoi cambiare
la tua personalità a comando. Mia madre mi dice: "Oh, perché non
provi a scrivere qualcosa di veramente osceno che possa scalare le
classifiche?"; ma come puoi sederti a tavolino e... ooh, yeh... uh!
Sai benissimo di non poterlo fare. Ovviamente molti penseranno che
ciò che facciamo è comunque osceno, ma non puoi forzare te stesso e
dirti onestamente: "Ooh, questo è osceno, mi farà fare pochi
scellini!". Piuttosto varrebbe la pena di lavorare in un cantiere.
Non cerco mai di scrivere al di sotto delle mie possibilità,
indipendentemente dal risultato. Lo stesso penso che valga anche per
Colin. (The Little
Express, febbraio/marzo 1985)
Andy e Mr. Freud
«Sogno dei
soldatini. Sogno anche di trovare dei soldatini. Suppongo che se uno
colleziona scatolette di tabacco da fiuto immaginerà di trovarne
qualcuna di particolarmente rara: "Non mi sarebbe andata così bene se
non fossi passato in quel negozio di cianfrusaglie - ne ho scoperte
un mucchio che mi mancavano!". Lo stesso capita a me con i
soldatini. Di solito faccio dei sogni terribili: dal sesso al
dominio del mondo; ultimamente sono perseguitato da scoperte di
piccoli soldatini sotto il bancone di vecchi giornalai. Ho una mente
abbastanza eclettica. Una sorta di tuttofare che non eccelle in
niente in particolare. In più c'è questa mia simpatia per giochi e
giocattoli».
(The Little
Express, febbraio/marzo 1985)
Reign of Blow
«Una canzone
violenta sulla violenza: non potevamo che inciderla violentemente.
(...) Qui si devono intendere tutti i tipi di violenza, dal,
terrorismo ai regimi che governano il mondo: in Inghilterra,
America, Russia, nella Germania nazista, dovunque. Odio la violenza,
e volevo tradurre questa mia avversione in una canzone che
fiduciosamente, musicalmente e graficamente illustrasse tutte queste
cose che mi deprimono». (The Little Express, febbraio/marzo 1985)
Black Sea
«È una specie
di album story che fonde la musica nel cantato evitando così un
sacco di latrati differenti e di acrobazie vocali. Probabilmente
tenderò a una specie di Dylan un po' più musicale, al suo pensiero
vaneggiante ma teso verso la melodia. O anche a un Terry Riley
mentre canta un vocabolario». (Sound lnternational, novembre 1980)
John Leckie in Take Away
«Ha un buon
cervello per ottenere certi suoni particolari. Se gli dico: "Rendi
il suono della batteria come se un furetto stesse grattando su una
scatola di scarpe Bata" , o anche "Fai in modo che la chitarra renda
come se fosse suonata sul fondo di una piscina comunale", beh, puoi
star certo che lui ci riuscirà». (Sound lnternational, novembre 1980)
Sogno e realtà
«Ho sempre
voluto essere un hippy, ma la mamma non me lo ha mai permesso». (da
Limelight presents Dave Gregory)
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